ITALIA – Ogni giorno milioni di donne subiscono violenza fisica e psicologica. Le vittime in molti casi tendono a nascondere le azioni subite. Il 25 novembre viene celebrata la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Tale ricorrenza è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite e durante questa giornata ci si impegna a organizzare attività che hanno lo scopo di sensibilizzare l‘opinione pubblica e ricordare alle vittime che non sono sole e possono chiedere aiuto.
La violenza ha effetti negativi sulla salute fisica, mentale, sessuale e riproduttiva della vittima.
Le conseguenze possono determinare per le donne isolamento, incapacità di lavorare, limitata capacità di prendersi cura di sé stesse e dei propri figli. Inoltre, i bambini che assistono alla violenza all’interno dei nuclei familiari possono soffrire di disturbi emotivi e del comportamento.
Gli effetti della violenza di genere si ripercuotono sul benessere dell’intera comunità, per questo si parla di un problema di sanità pubblica.
La scelta della data per celebrazione arriva dall’Assemblea delle Nazioni Unite per ricordare l’uccisione delle sorelle Mirabal, avvenuta nel 1960 a Santo Domingo, perché si opponevano alla dittatura del regime di Rafael Leónidas Trujillo.
In loro memoria, il 25 novembre del 1981 si è svolto il primo Incontro Internazionale Femminista delle donne latinoamericane e caraibiche. Da quel momento in poi, il 25 novembre, è stato riconosciuto come data per ricordare e denunciare il maltrattamento su donne e bambine.
In Italia tale giornata si celebra solamente dal 2005 e il colore utilizzato è il rosso. Mentre in tutto il resto del mondo è l’arancione, infatti, si parla anche di Orange Day. Un Women – l’Ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere – ha scelto l’arancione come simbolo di un futuro in cui le donne si saranno liberate della violenza degli uomini.
Le scarpette rosse sono il simbolo della lotta contro la violenza sulle donne. Questa “usanza” è stata lanciata dall’artista messicana Elina Chauvet con una sua installazione, nominata appunto Zapatos Rojas, che è diventato presto uno dei modi più popolari per denunciare i femminicidi.
Girando alcune delle principali città europee e italiane è possibile trovare queste istallazioni, che vengono realizzate non solo dagli artisti ma anche dal resto della popolazione.
Nel territorio italiano quest’anno i femminicidi sono stati 125, più di uno ogni tre giorni e in aumento rispetto ai 12 mesi precedenti. Lo conferma il report del Viminale, pubblicato in occasione del Comitato per l’ordine e la sicurezza, ogni Ferragosto.
È evidente che il tasso di morte e violenza di genere è ancora troppo alto. Celebrare la giornata aiuta a sensibilizzare e prevenire.
Non è possibile morire e subire violenza a causa dell’appartenenza di genere. Le donne come il resto degli esseri viventi hanno il diritto di essere libere.
I numeri a cui è possibile rivolgersi sono i seguenti:
Foto di repertorio
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