ITALIA – Manine morbide, occhi sinceri e una grande voglia di scoprire ed entrare in sintonia con il mondo, i bambini possiedono un “ingrediente” in più rispetto agli adulti: la genuinità. Grazie a loro, i “grandi” non dimenticano i colori del mondo e coltivano una speranza più forte rispetto a quella che il futuro potrebbe mai promettere. Paradossalmente, sono gli stessi “adulti” a sottrarre il benessere e la speranza ai piccoli attraverso guerre, violenza, povertà e dolore.
Il 20 novembre si celebra la Giornata Internazionale del Bambino che dovrebbe rappresentare un’occasione speciale per ricordare e riflettere sulle sfide quotidiane che i bambini affrontano. Il tema della giornata quest’anno è stata dedicata al “diritto alla pace”, ma il raggiungimento del benessere dei più piccoli a livello mondiale è ancora lontano.
La data scelta per la celebrazione dei bambini coincide con il giorno in cui l’Assemblea generale ONU adottò la Dichiarazione dei diritti del fanciullo, nel 1959, e la Convenzione sui diritti dell’infanzia nel 1989.
In una giornata di fondamentale importanza, rivolgiamo il nostro pensiero a tutti i bambini che attualmente vivono in ambienti segnati dalla povertà e dalla guerra. Sono 449 milioni i bambini che risiedono in regioni colpite da conflitti. Nel corso di un anno, oltre 8mila bambini hanno perso la vita o sono stati feriti, con una media di 22 ogni giorno. Dati disponibili grazie ad un rapporto intitolato “The forgotten ones” presentato da Save The Children.
Bambini soldato e l’infanzia negata.
Dati sconcertanti che ci ricordano che tra fiamme, ombre e rumori assordanti i bambini perdono la loro infanzia e la speranza che sarà quasi impossibile recuperare nel futuro. La giornata dovrebbe ricordare che l’incolumità dei piccoli è una responsabilità collettiva.
La Convenzione sui Diritti dell’Infanzia è costituita da 54 articoli basati su quattro principi essenziali:
Il principio del diritto alla parità di trattamento. Nessun bambino deve subire discriminazioni basate sul sesso, l’origine, la cittadinanza, la lingua, la religione, il colore della pelle, una disabilità o le sue opinioni politiche.
Il principio del diritto alla salvaguardia del benessere. Nel prendere decisioni che possono influenzare l’infanzia, il benessere dei bambini deve essere la priorità, sia all’interno di una famiglia che a livello statale.
Il principio del diritto alla vita e allo sviluppo. Ogni bambino ha il diritto di accedere all’assistenza medica, di frequentare la scuola e di essere protetto da abusi e sfruttamento.
Il principio del diritto all’ascolto e alla partecipazione. Tutti i bambini, in quanto individui a pieno titolo, devono essere presi sul serio e rispettati. Ciò implica anche informarli in modo adatto alla loro età e coinvolgerli nelle decisioni.
Fonte foto “Unicef”
LANCIO: Nel corso di un anno oltre 8mila #bambini hanno perso la vita o sono stati feriti
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