ITALIA – Ogni nazione nel mondo ha le sue giornate commemorative ai propri episodi storici nevralgici, nel particolare in alcune di queste, fra cui il Bel Paese hanno come data di riferimento il 4 novembre, nonché il Giorno dell’Unità nazionale.
Perché si celebra il 4 novembre
La data del 4 novembre ebbe origine da quella che viene definita dai più, come il momento di “maggior apice” della formazione statale italiana: il giorno del Bollettino della Vittoria riguardo la Prima guerra mondiale, vittoria che riconobbe al Regno d’Italia nuovi territori ad Est presi dallo smantellamento dell’Impero Austro-Ungarico, riconosciuti poi con il successivo Trattato di Saint-Germain-en-Laye del 10 settembre 1919.
Il 4 novembre come “Anniversario della Vittoria”
Dopo alcuni dibattiti successivi ai trattati di pace, nel 1922 il 4 novembre divenne festività: fu così che furono istituiti parchi e o strade “delle Rimembranze“, nella memoria di chi fosse caduto in favore di quella specifica impresa militare.
Il 4 novembre come “Giorno dell’Unità nazionale”
Terminata la Seconda guerra mondiale e successivamente con l’avvento del Referendum istituzionale del 2 giugno 1946, la giornata si evolvé da “Anniversario della Vittoria” alla dicitura del 1949 a “Giorno dell’Unità Nazionale” o anche come “Giornata delle Forze Armate“, giornata commemorativa con svariate iniziative di vario genere, ma che dal 1977 non “gode” più lo status di giorno festivo, rivelandosi probabile causa del fatto che gradualmente è stata sempre meno partecipata dalla cittadinanza. Fino all’anno corrente è stata approvata la “Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate“, per rinforzarne i contenuti, pur mantenendolo un classico giorno feriale.
Le peculiarità della giornata
La giornata ogni anno prevede alcune tradizioni e caratteristiche, riconducibili al sentimento nazionale italiano: in primis l’omaggio del presidente della Repubblica al Milite Ignoto con una corona di alloro all’Altare della Patria al Vittoriano a Roma, la visita ai luoghi decisivi della vittoria della Prima guerra mondiale da parte delle cariche più alte dello Stato, l’esposizione in edifici pubblici della bandiera italiana e di quella europea, l’apertura di musei e altri luoghi culturali omaggio, piuttosto che altre iniziative sparse sul territorio nazionale.