ITALIA – Ogni anno, il 2 giugno, l’Italia si veste di tricolore per celebrare la Festa della Repubblica, ricorrenza che ricorda il referendum istituzionale del 1946 con cui gli italiani, per la prima volta dopo la caduta del fascismo, furono chiamati a scegliere tra monarchia e repubblica.
Ma questa data storica non segna solo la nascita della Repubblica Italiana, rappresenta anche un momento epocale per i diritti civili e politici del nostro Paese. Fu infatti la prima volta in cui le donne italiane poterono votare in una consultazione politica nazionale.
Il referendum del 2 e 3 giugno 1946
Il 2 e 3 giugno 1946 si tenne un referendum istituzionale per decidere la forma dello Stato. L’Italia usciva da un ventennio fascista e da una guerra devastante.
Il bisogno di cambiamento era forte, e il popolo italiano fu chiamato a scegliere tra la monarchia sabauda, ormai compromessa con il regime fascista, e una nuova forma di governo, la repubblica. Vinse quest’ultima con circa 12,7 milioni di voti contro 10,7 milioni, segnando così la fine della monarchia e l’esilio dei Savoia.
Ma ciò che rese quel voto ancora più straordinario fu il protagonismo delle donne. Per la prima volta, le donne non solo poterono votare, ma anche candidarsi all’Assemblea Costituente.
Il diritto di voto alle donne
Il diritto di voto alle donne fu riconosciuto con il decreto legislativo del 1 febbraio 1945, voluto dal governo guidato da Ivanoe Bonomi e sostenuto da figure come Alcide De Gasperi e Palmiro Togliatti.
Tuttavia, fu solo con le elezioni amministrative del marzo-aprile 1946 che le donne poterono esercitare per la prima volta il loro diritto al voto. Il vero debutto nazionale avvenne il 2 giugno 1946, in occasione del referendum e dell’elezione dell’Assemblea Costituente.
Quel giorno, oltre 13 milioni di donne italiane si recarono alle urne. Con un gesto semplice ma rivoluzionario, entrarono finalmente nella vita politica della Nazione.
Una conquista che non fu regalata, ma ottenuta dopo anni di lotte, dibattiti, emarginazioni e battaglie civili condotte da movimenti femministi, associazioni partigiane e attiviste.
Le donne elette all’Assemblea Costituente
All’Assemblea Costituente vennero elette 21 donne, su 556 membri totali. Tra loro spiccano nomi come Nilde Iotti, Teresa Mattei, Lina Merlin, Angela Gotelli e Maria Federici, donne che contribuirono in modo decisivo alla stesura della nostra Costituzione, in particolare nella difesa dell’uguaglianza di genere e dei diritti civili.
Quella del 2 giugno non è solo una festa patriottica, è una giornata che ci ricorda quanto sia stata lunga e faticosa la strada per la democrazia, e quanto sia importante difendere ogni giorno i diritti conquistati.
Il voto delle donne non fu solo un atto formale, ma un momento di riscatto e di dignità, un simbolo di un’Italia che rinasceva più giusta e più libera.