ITALIA – Ultimissimi giorni per visitare la mostra fotografica di Letizia Battaglia. Infatti quest’ultima, allestita e inaugurata il 16 novembre 2024, rimarrà in esposizione fino a domenica 2 febbraio 2025. Una selezione di ben 52 fotografie, che raccontano, attraverso una sorta di excursus, cinquant’anni di lavoro, dal 1971 al 2020, della fotografa Palermitana.
Mostra fotografica di Letizia Battaglia
Presenti all’interno della mostra proprio i suoi scatti più celebri e conosciuti, in formato grande, che hanno segnato un vero e proprio periodo storico. Con quest’esposizione a cielo aperto, collocata all’Arena dello Stretto di Reggio Calabria, l’intenzione è proprio quella di ripercorrere e far rivivere delle sensazioni profonde.
L’iniziativa è promossa dal Segretariato Regionale per la Calabria – Ministero della Cultura, con il sostegno/contributo DIAG – Dipartimento per l’amministrazione generale – dell’Autorità di Gestione del PON Cultura e Sviluppo (FESR) 2014-2020, Segretariato generale Servizio V, e organizzata da Electa in collaborazione con l’Archivio Letizia Battaglia e la Fondazione Falcone per le Arti. La mostra, dal titolo “Letizia Battaglia Senza Fine“, è a cura di Paolo Falcone.
Distinguersi con degli scatti
Come detto in precedenza, la selezione di fotografie sarà visitabile gratuitamente, sul Lungomare Falcomatà, fino a domenica 2 febbraio. L’esposizione è un omaggio alla fotografa Siciliana Letizia Battaglia, che nei decenni di lavoro è sempre stata capace di distinguersi, lasciando tramite i suoi scatti un segno indelebile.
L’istallazione fotografica è dedicata a Letizia Battaglia, ma più in generale anche alla Sicilia. Dopo lo scenario suggestivo delle Terme di Caracalla a Roma, che hanno ospitato la mostra, quest’ultima scende fino ad arrivare alla punta più estrema della Calabria e dello Stivale, guardando l’Isola da una prospettiva diversa e affacciandosi sul mare e sullo Stretto di Messina.
Il significato intrinseco
Le foto raccontano un spaccato del Sud Italia, e rappresentano momenti cruciali della storia italiana. Il luogo scelto per allestire la mostra non è affatto casuale. Infatti, la collocazione delle foto è proprio all’Arena dello Stretto di Reggio Calabria, un posto senza barriere/frontiere, nonché uno spazio pubblico, proprio per simboleggiare la libertà e accessibilità a tutti. Inoltre, si vuole quasi creare un ponte immaginario, come legame indissolubile alla sua Terra natia.
Lo spazio stabilito per questa mostra infatti è molto significativo. La prima tappa invece, ha avuto sede a Roma, precisamente alle Terme di Caracalla. Nel corso di questi due mesi e mezzo, chiunque, sia indigeni che turisti in visita della città Calabrese, hanno potuto ammirare la bellezza di un’arte resa pubblica, tramite un evento che consente di immergersi in un percorso professionale e di vita, volti all’impegno civile e alla promozione della legalità.
Infatti, le immagini più forti e iconiche di Letizia Battaglia, servono in qualità di documentazione, al fine di informare, e come denuncia, di una tragica realtà, che ha connotato un determinato periodo storico italiano. Nella mostra si scorgono gli sguardi di una parte delle sue opere, realizzate all’ospedale psichiatrico di Palermo, in cui Letizia Battaglia coinvolgeva e rendeva protagonisti alcuni pazienti della clinica.
Palermo, una città piena di contraddizioni
In più, si evincono le contraddizioni della sua amata città, dai ritratti di bambini/e ripresi nel loro ambiente familiare e durante attimi ludici e goliardici, ai momenti di festa e d’incontro in manifestazioni e ritratti dell’anima popolare del nostro Paese. L’esposizione è accompagnata da “Esistere come donna“, un programma di tre incontri promosso dal Segretariato Regionale per la Calabria, ideato e realizzato da Electa con Fondazione Fondamenta che, che per l’occasione, celebra alcune grandi figure femminili nate nel Mezzogiorno, che hanno svolto un duro e importante lavoro, spesso invisibile, per la difesa della legalità e la conquista dei diritti e dell’emancipazione.
L’incremento dell’esposizione a cielo aperto
“Esistere come donna” è un racconto a più voci sulle pratiche di esistenza e sugli insegnamenti che grandi donne dell’arte, della letteratura, della società civile, ci hanno consegnato attraverso le loro vite/scelte, con le grandi ribellioni e i piccoli gesti, che risultano ancora oggi molto forti. Come l’impegno di Letizia Battaglia.
Ad accompagnare il progetto espositivo vi è un volume, edito da Electa, che nasce come prosecuzione e ampliamento della mostra, restituendo la polifonia dei lavori di Letizia Battaglia. I curatori del libro, Paolo Falcone e Sabrina Pisu, hanno coinvolto sette donne, scrittrici e autrici che, partendo dalle lettere che compongono l’espressione “Senza Fine“, si sono distinte, dando vita a chiavi di lettura per descrivere la forte personalità dei progetti e dell’impegno civile della fotografa, all’interno dei diversi scenari sociali di cui è stata testimone.