ITALIA – Si celebra oggi, 25 aprile, la Festa della Liberazione, in ricordo dell’evento storico che ha fatto riappropriare gli Italiani della loro libertà negata da anni di guerre, invasioni, oppressioni e persecuzioni.
Una data da rievocare non solo per rendere omaggio a partigiani e antifascisti che hanno lottato per il popolo, ma anche per tramandare ai posteri un messaggio di speranza e coraggio, per non dimenticare il passato e per cambiare il futuro.
Tanti sono i luoghi simbolo della Resistenza Italiana, da visitare e da conoscere per comprendere a pieno l’importanza di questa giornata. Da Nord a Sud, ecco i principali.
Milano, Piazzale Loreto
Il nostro tour parte dalla Lombardia: a Milano, nel centralissimo piazzale Loreto si verificò – il 10 agosto 1944 – la fucilazione di 15 partigiani a opera del comando di sicurezza nazista.
Ancora, nella medesima piazza, meno di un anno dopo, fu esposto il cadavere di Mussolini, dell’amante Claretta Petacci e di altri 15 soggetti.
Roma, Sacrario delle Fosse Ardeatine
Proseguiamo e arriviamo nel Lazio e, nello specifico, a Roma dove è stato creato il Sacrario delle Fosse Ardeatine in ricordo del massacro operato dai nazisti il 24 marzo 1944 nelle cave di pozzolana della via Ardeatina.
Inaugurato nel 1949, il monumento racchiude in sé diverse “realtà”: le grotte (dove si consumò l’eccidio), il Mausoleo (in cui sono raccolte le salme), il gruppo scultoreo (che descrive la tragedia dei 335 martiri tra militari e civili).
Massa Carrara, Castello Malaspina
Il Castello Malaspina di Massa Carrara, in Toscana, è tragicamente noto per la Strage delle Fosse del Frigido, dove furono fucilati 159 prigionieri detenuti nella fortezza tra il 10 e il 16 settembre 1944.
Il Castello, durante gli anni della guerra, era un carcere cittadino e si trovavano principalmente anziani e malati che non erano riusciti ad approfittare degli assalti dei partigiani per scappare e che venivano considerati come un “ostacolo” durante le operazioni di sfollamento degli abitanti di Massa verso Parma.
Napoli, Piazza Quattro Giornate
A Napoli troviamo piazza Quattro Giornate (nel quartiere del Vomero), dedicata – fino al 1949 – a Pietro Mascagni, compositore e direttore d’orchestra italiano.
Fu chiamata poi così in ricordo delle insurrezioni scoppiate tra il 2 e il 30 settembre 1943. Passarono alla storia come le “Quattro Giornate di Napoli“: i civili, in quell’occasione, con l’apporto di militari fedeli al Regno del Sud, riuscirono a liberare Napoli dall’occupazione delle forze della Wehrmacht, aiutate da gruppi di fascisti locali.
L’avvenimento valse alla città il conferimento della medaglia d’oro al valor militare. Grazie al coraggio degli abitanti, le forze Alleate trovarono al loro arrivo (l’1 ottobre ’43) una città già libera dall’occupazione dei tedeschi.
Cassibile, Sicilia
Ancora, tra i luoghi simbolo della Resistenza Italiana, figura anche la Sicilia e, nello specifico, Cassibile, frazione di Siracusa. Si ricorda in questa località la firma dello storico armistizio siglato segretamente il 3 settembre del 1943, con il quale il Regno d’Italia poneva fine alle ostilità nei confronti degli Alleati.
Dove avvenne la “firma” fu anche apposta la “Pietra della Pace“, poi trafugata. In tempi recenti, poi, una nuova lapide è stata inserita proprio in ricordo di questo importante evento storico, seppur non nel luogo esatto, dove invece sorge un resort.
Castiglione di Sicilia, Prima strage nazista
Se ci spostiamo in provincia di Catania ed esattamente a Castiglione di Sicilia, proprio qui si consumò la prima strage nazista compiuta in Italia nelle giornate del 12 e 14 agosto 1943.
In quello che oggi è uno tra i borghi più belli del Bel Paese, Comune del Parco dell’Etna e del Parco Fluviale dell’Alcantara, persero la vita 16 persone durante quei tragici momenti.
Ora tocca a noi!
Infine, assodata l’importanza di questa giornata, celebriamo la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo e non dimentichiamo mai l’importanza della libertà. Non potranno privarci (più) di questo diritto fondamentale e inestimabile.
Tocca a noi, però, ricordarlo ogni giorno e far “vivere” quanto sancito nella nostra carta costituzionale. Come sosteneva Sandro Pertini, giornalista, politico e partigiano italiano: “La Costituzione è un buon documento ma spetta ancora a noi fare in modo che certi articoli non rimangano lettera morta, inchiostro sulla carta. In questo senso la Resistenza continua“.