ITALIA – L’accordo “Malta bis” che riguarda il ricollocamento dei migranti che arrivano via mare, su base volontaria da parte dei Paesi dell’Unione Europea, è stato un fallimento. Dato che la maggior parte delle persone accolte sono rimaste in Italia.
L’Unione Europea parla di un nuovo e ampio meccanismo automatico di redistribuzione dei richiedenti asilo che sbarcano sulle coste dei Paesi che si affacciano al Mediterraneo. L’accordo è stato discusso ieri a Lussemburgo tra i ministri dell’Interno dei 27 Stati europei.
Ylva Johansson, commissario europeo agli Affari interni sostiene che è un “accordo storico“. La responsabile del Viminale, Luciana Lamorgese, evidenzia che per l’Italia non c’è da stare così allegri.
Cosa prevede l’accordo
I paesi potranno scegliere se partecipare a sostegno della causa o con l’accoglienza o con un contributo finanziario. Nel caso in cui non si riuscisse a dirottare il flusso dei migranti in altri paesi, all’Italia andrà il compenso in denaro.
I Paesi che non procedono con l’accoglienza volontaria saranno perciò obbligati a versare una somma in denaro.
Tale sistema di ricollocazione sarà basato su quote non ancora stabilite. Si prevede l’attivazione di una piattaforma nei prossimi giorni, gestita da Presidenza e Commissione, per dare il via al meccanismo di redistribuzione.
L’assunzione di responsabilità di tutti Paesi, e non soltanto da parte di chi decide di accogliere i rifugiati nel proprio territorio, è un passo fondamentale che evidenzia la necessità del riconoscimento dei diritti universali dell‘uomo.
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