CALENZANO – Un tragico incidente ha sconvolto ieri Calenzano, in provincia di Firenze. Un’esplosione devastante avvenuta nel deposito dell’Eni ha causato la morte di 5 persone, tra cui Carmelo Corso, un autista catanese di 57 anni.
Numerosi sono stati i danni alla struttura e alle aree circostanti e in totale 27 i feriti, 2 dei quali in gravi condizioni.
L’esplosione è avvenuta intorno alle 10.20, mentre alcuni autotrasportatori stavano facendo rifornimento sotto le pensilina del deposito.
Una perdita di benzina, o forse la fuoriuscita di vapori infiammabili, ha innescato un’esplosione così potente da far saltare in aria le autobotti, incendiando la pensilina e provocando il crollo parziale dell’edificio del centro direzionale adiacente.
L’incidente ha generato un pericolo immediato per migliaia di persone. L’autostrada A1 è stata chiusa per ora in entrambe le direzioni, mentre alcune linee ferroviarie sono state sospese.
La Protezione civile ha diramato un’allerta per raggio di 5 km, invitando i residenti a tenere chiuse le finestre e a non avvicinarsi all’area interessata.
A causa del forte odore di combustione, sono state distribuite mascherine agli abitanti.
Tra i 5 morti si conta Carmelo Corso, nato a Catania ma residente in Toscana da oltre 30 anni.
Corso viveva nella frazione di Paperino, a Prato, con la moglie e i 2 figli. Lavorava per la RAT (Raggruppamento Autotrasportatori Toscani) ed era un autista esperto, ricordato dai colleghi per la sua professionalità.
Corso era entrato nel deposito Eni appena 4 minuti prima dell’esplosione, come confermato dal registro d’ingresso, che riporta il suo arrivo alle 10.16.
In passato aveva lavorato anche come guardia giurata per la stessa Eni.
Tra le altre vittime ci sono Davide Baronti, 49 anni, originario di Angera e residente in Toscana, e 2 lucani di 46 anni, Gerardo Pepe e Fabio Cirielli.
Il primo corpo identificato è stato quello di Vincenzo Martinelli, autotrasportatore napoletano residente a Prato. Per gli altri sarà necessario il test del DNA.
Tutti erano camionisti che si trovavano nel deposito per fare rifornimento.
Dei 26 feriti, 3 rimangono ricoverati, uno all’ospedale di Careggi a Firenze e due all’ospedale Cisanello di Pisa.
Uno di questi ultimi è stato trasferito ieri sera da Careggi per la gravità delle ustioni riportate.
Altri 4 feriti sono stati dimessi nelle ultime ore.
Le autorità stanno indagando sulle cause dell’incidente. La Procura di Prato attende i risultati delle analisi per confermare ufficialmente l’identità di tutte le vittime e fare luce su eventuali responsabilità.
La dinamica dell’incidente sembra attribuibile a un malfunzionamento nel sistema di rifornimento, ma ogni ipotesi resta al vaglio degli inquirenti.
Il sindaco di Calenzano ha espresso il proprio cordoglio, dichiarando il lutto cittadino e ringraziando i soccorritori per l’intervento tempestivo in una situazione estremamente complessa.
Il Presidente della Regione, Renato Schifani, ha espresso il proprio cordoglio e vicinanza alla famiglia di Carmelo Corso.
“Esprimo il mio più profondo cordoglio – ha dichiarato Schifani – e la vicinanza della Regione Siciliana alla famiglia di Carmelo Corso, l’operaio catanese vittima della tragica esplosione di Calenzano. Questa dolorosa notizia colpisce tutti noi profondamente, unendo la Sicilia in un abbraccio solidale verso chi sta vivendo un momento di grande sofferenza. Alla famiglia e agli amici della vittima, giunga il nostro pensiero affettuoso e il sostegno morale in questo momento così difficile. Rinnoviamo, inoltre, il nostro ringraziamento a tutte le squadre di soccorso che hanno operando instancabilmente sul luogo della tragedia“.
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