ITALIA – Importante svolta nelle indagini per quanto riguarda la strage mafiosa del ’93 a Milano.
È stato reso noto, infatti, il nome di una nuova sospettata: si tratta di una donna di quasi 60 anni che vive in provincia di Bergamo e che potrebbe essere coinvolta nell’attentato del 27 luglio 1993 in via Palestro a Milano.
La strage è stata dovuta all’esplosione di una Fiat Uno che, imbottita di tritolo, si trovava nella notte vicino al padiglione di Arte contemporanea. Ricordiamo le vittime dell’attentato: i vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, gli agenti di Polizia Municipale Alessandro Ferrari e Moussafir Driss e, infine, un immigrato marocchino che dormiva su una panchina.
I carabinieri avrebbero perquisito l’abitazione della donna che adesso è a tutti gli effetti una possibile responsabile dell’esplosione poiché sospettata di essere stata alla guida della Fiat Uno.
A indurre gli inquirenti a sospettare della quasi 60enne sono stati una serie di indizi che risalgono al 1993: durante una perquisizione nell’ambito di un’indagine per droga in una casa ad Alcamo (Trapani), fu trovata la fotografia di una signora che corrispondeva proprio all’identikit fornito da un testimone che avrebbe visto una donna allontanarsi in seguito all’attentato.
Sono undici le persone condannate definitivamente per la strage di via Palestro. Insieme ai Formoso sono stati giudicati responsabili Cosimo Lo Nigro, Giuseppe Barranca, Francesco Giuliano, Gaspare Spatuzza, Luigi Giacalone, Salvatore Benigno, Antonio Scarano, Antonino Mangano, Salvatore Grigoli.
Foto zazoom.it
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