Il 2020 è stato un anno particolarmente positivo per lo shopping online nel Bel Paese. Nell’anno appena trascorso l’e-commerce ha raggiunto i 22,7 miliardi nel 2020 (+26%), 4,7 miliardi di euro in più rispetto al 2019. Sono i dati resi noti in settimana dall’Osservatorio B2c del Politecnico di Milano.
Ma gli elementi caratterizzanti di questi dati sono almeno tre: innanzitutto una maggiore penetrazione del mondo dell’e-commerce rispetto al totale retail, passando dal 6 all’8%. Il secondo dato è che mentre i settori più maturi storicamente nell’ambito del commercio elettronico salgono con un tasso sostenuto, quelli che stanno dando la maggiore spinta sono i comparti emergenti, come il food&grocery che genera 2,5 miliardi di euro (+56%) e l’arredamento e home living, con un giro d’affari di 2,3 miliardi di euro e un indice di crescita che si attesta sul +30%.
La situazione in Sicilia
Anche in Sicilia la situazione legata allo shopping online presenta un saldo molto positivo. È quanto emerge dall’ultima ricerca condotta da Unioncamere Sicilia sui dati Infocamere 2020. Digital company che aumentano e che hanno dato la spinta alle esportazioni regionali, cresciute ben oltre la media nel corso degli ultimi 12 mesi. 7480 realtà aziendali ufficiali. È il numero di digital company registrate in Sicilia dalla ricerca condotta dall’Osservatorio di Unioncamere su statistiche InfoCamere. Uno studio che si è focalizzato anche sull’andamento delle imprese digitali nei primi nove mesi dell’anno dello scorso anno e che ha sottolineato come le 377 imprese nate nel periodo siano state create da under 35.
Sono state proprio le imprese digitali a dare quella spinta necessaria allo sviluppo complessivo del tessuto imprenditoriale locale, in lenta ma costante ascesa in termini di fatturato e numero di realtà aziendali. Un trend importante che ha trovato conferma in un’altra ricerca, questa volta condotta da Movimprese, che ha sottolineato come a dominare la classifica regionale per tasso di crescita ci siano ben quattro province siciliane: Trapani con un tasso di crescita pari allo 0,91%, Messina allo 0,82%, Enna allo 0,65% e Agrigento allo 0,64%. Dati accolti con soddisfazione dallo stesso segretario generale di Unioncamere, Santa Vaccaro, che ha confermato come nella Regione ci sia la voglia di creare imprese innovative e che proprio la Sicilia è la seconda realtà del sud per numero di realtà economiche digitali registrate.
Numeri che sono stati resi possibili grazie alla nascita di programmi che semplificano la vendita online. Inoltre sul fronte delle spedizioni i corrieri hanno creato offerte ad hoc per chi decide di acquistare e vendere su Internet, mentre parallelamente sono state sviluppate piattaforme come Packlink PRO che consentono anche alle piccole e micro imprese di introdurre una maggiore automazione nei propri processi.
Le prospettive per il futuro
Il futuro dello shopping, così come quello dello svago, come dimostrano i numeri degli online casinò, è destinato a crescere. Secondo un’analisi elaborata da AJ-Com.Net, l’e-commerce italiano – nonostante il crollo del settore del turismo – otterrà nel 2021 una crescita del 37% rispetto al 2020.
Se prima del Coronavirus la domanda dell’e-commerce era trainata prevalentemente dal settore del turismo (20 miliardi di euro nel 2018), nel 2021 la bilancia si sposterà verso altri settori, a partire dal food e beverage (32,9 miliardi di euro), advertising, marketing e relazioni pubbliche (19,2 miliardi), abbigliamento (16,4 miliardi), arredamento (15 miliardi), informatica ed elettronica (13,7 miliardi), incontri e dating online (11 miliardi), farmaceutico, wellness e beauty (9,6 miliardi) ed editoria, dvd e multimediali (8,2 miliardi).
Gli italiani, insomma, si spostano sempre più sul canale digitale ed è così che le “dot com” cresceranno nel 2021 ad una velocità esponenziale rispetto alle aziende tradizionali, con enormi benefici economici e sociali derivanti sia in termini di opportunità di business che di impatto sull’occupazione: basti pensare che negli ultimi 12 anni sono stati creati in Italia oltre un milione di nuovi posti di lavoro collegati al web.
In questo nuovo anno i consumi graviteranno ancora intorno alla casa, diventata ormai un centro stabile di intrattenimento e relax, ma per molti anche di lavoro (si può immaginare un futuro di smart working per molti, così da supportare anche di un ritorno di vitalità per i piccoli borghi). Al vertice delle categorie merceologiche d’interesse ci saranno dunque l’igiene e la cura della persona e della casa, mentre per quanto riguarda i servizi vincono quelli tv a pagamento.
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