Sesso, droga e preti: a partire dal caso Genovese la fotomodella catanese Giulia Napolitano racconta il lato oscuro dei party

Sesso, droga e preti: a partire dal caso Genovese la fotomodella catanese Giulia Napolitano racconta il lato oscuro dei party

ITALIA – Sesso, droga e preti: queste sarebbero le parole chiave riassuntive delle sconvolgenti dichiarazioni avanzate dalla fotomodella catanese Giulia Napolitano, che in un’intervista avrebbe raccontato il lato oscuro dei party esclusivi in Italia.

Come avrebbe raccontato la siciliana a Fanpage.it, l’omertà e la vita sregolata non sono solo parte del caso Genovese (l’imprenditore digitale arrestato per lo stupro di una modella 18enne durante un party), ma prendono piede in tutto il Paese. Dopo aver spiegato di essersi ritrovata all’interno di questi contesti dopo aver iniziato a fare la ragazza immagine, la 21enne avrebbe anche tirato in ballo preti e vescovi.

Alcuni di loro li avrebbe visti tirare cocaina su un “tavolo” formato da giovani ragazze, che tenevano la droga poggiata sul pube, altri invece a intraprendere rapporti sessuali con diverse giovani nonostante le persone intorno a loro.

Spostatasi da Caltagirone al Nord Italia, la ragazza si sarebbe dunque travata in contesti nei quali i cellulari erano vietati: questo – avrebbe spiegato – avrebbe favorito l’omertà e la segretezza dei party, a cui lei però avrebbe portato un piccolo telefono che nascondeva nei vestiti, col dispositivo poi avrebbe inviato la sua posizione alla madre chiedendole di chiamare le forze dell’ordine se lei non si fosse fatta sentire dopo un certo orario.

A questo si aggiungerebbe la crescente e sconvolgente prostituzione, le richieste di grandi somme di denaro e droga – dirette anche alla stessa Giulia – il tutto messo in atto da persone influenti a livello politico, culturale, professionale italiano.

Fonte immagine corrieredellosport