Rispettare i buoni propositi, come uscire dal loop infinito del “da lunedì inizio”

Rispettare i buoni propositi, come uscire dal loop infinito del “da lunedì inizio”

Lunedì comincio la dieta“, “settimana prossima mi iscrivo in palestra“, “quest’anno mi rimetto al passo con gli esami“. Propositi, comuni e ricorrenti, che di anno in anno si ripropongono, sotto forma di promesse che – almeno sulla carta – non hanno motivo di non diventare realtà.

Tuttavia, se passare dalle parole ai fatti, dai progetti alla loro concretizzazione, fosse così facile nessuno avrebbe bisogno di rimandare all’infinito l’inizio di un percorso che potenzialmente potrebbe cominciare anche oggi. E sì, anche se non è lunedì, anche se non è settembre, anche se non è appena trascorso Capodanno.

Perché piuttosto che cercare un punto di partenza in ciò che ci circonda, bisognerebbe trovarlo in se stessi. Smettere di fissare la cima della montagna, lasciandosi impressionare dalla sua maestosità, e concentrarsi sullo step immediatamente successivo. Sul primo gradino, sul primo passo, sulla prima mossa per interrompere quel loop di procrastinazione di cui tutti alla fine – chi più, chi meno – hanno fatto esperienza.

I consigli della psicologa Valentina La Rosa

Per interrompere la sequenza infinita di “lunedì inizio”, è necessario mettere in pratica pochi e semplici comportamenti che gradualmente condurranno ciascuno verso i propri obiettivi. Un percorso che sicuramente richiede coraggio e forza di volontà, ma che al tempo stesso si può rivelare ricco di risultati e soddisfazioni.

È intervenuta sulla questione, per dare qualche dritta e qualche chiarimento, la psicologa Valentina La Rosa. Di seguito i suggerimenti della dottoressa per iniziare il percorso e portarlo avanti con costanza e caparbia, senza lasciarsi “inghiottire” dai momenti di insicurezza e frustrazione.

  • Come si può tenere fede ai propri propositi?

L’idea che esista un momento perfetto per iniziare – ha spiegato la dottoressa La Rosa – è un’illusione e rappresenta un alibi per non affrontare il cambiamento. Continuare a rimandare significa infatti rimanere fermi mentre l’azione, anche minima, crea lo slancio necessario per andare avanti. Il segreto, dunque, sta nell’iniziare senza aspettare condizioni ideali, ma scegliendo obiettivi chiari e raggiungibili. Un buon modo per farlo è suddividere un grande traguardo in piccoli passi, così da rendere il percorso meno minaccioso. Ad esempio, invece di dire ‘voglio fare più esercizio fisico‘, è più efficace stabilire: ‘Farò una passeggiata di 30 minuti tre volte a settimana‘. A volte, il passo più difficile è proprio il primo ma una volta fatto, tutto diventa più naturale“.

  • Con quali metodi pratici bisognerebbe rompere quella catena di “lunedì comincio”, che poi puntualmente si riversa sulla settimana successiva fino a entrare in un loop infinito?

L’idea del ‘da lunedì inizio‘ può diventare una trappola mentale che porta a rimandare l’azione all’infinito. Per interrompere questo circolo vizioso, è utile cominciare subito, anche con un piccolo gesto. Spesso si aspetta il momento giusto perché si teme di non riuscire a mantenere l’impegno ma la chiave sta proprio nello smettere di pensare in termini di tutto o niente. Non serve rivoluzionare la propria vita dall’oggi al domani, basta introdurre il cambiamento gradualmente. Se, per esempio, si desidera iniziare a fare sport, non è necessario iscriversi subito in palestra: bastano pochi minuti di movimento al giorno per creare un’abitudine duratura“.

  • Come si fa a restare costanti durante il percorso?

La costanza è una combinazione di motivazione, routine e gestione delle difficoltà. Un modo efficace per mantenerla è integrare i nuovi comportamenti nella propria routine quotidiana, rendendoli parte della propria giornata senza pensarci troppo. È importante anche monitorare i propri progressi perché vedere i risultati, anche piccoli, aiuta a rimanere motivati. Quando l’entusiasmo iniziale svanisce, può essere utile ricordare il motivo per cui si è iniziato e darsi delle piccole ricompense per ogni traguardo raggiunto. Essere flessibili è altrettanto fondamentale: saltare un giorno non significa fallire ma semplicemente riprendere senza sensi di colpa“.

  • Nel momento in cui si cade, interrompendo il proprio percorso, come si fa a rialzarsi e a trovare il coraggio di continuare?

Cadere fa parte del percorso. Il problema non sta infatti nel commettere errori o cadere ma nel modo in cui si affronta l’insuccesso. Invece di considerarlo come un fallimento definitivo, è importante interpretarlo come una pausa momentanea. L’errore più grande è pensare: ‘Ormai ho mollato, tanto vale lasciar perdere’. In realtà, riprendere è sempre possibile, senza dover aspettare un nuovo inizio simbolico. Guardare al proprio percorso nel suo insieme aiuta a rendersi conto che una battuta d’arresto non annulla tutto il lavoro fatto. Ritrovare la motivazione passa anche dal ricordare il motivo per cui abbiamo deciso di cambiare e, se necessario, chiedere supporto a qualcuno che possa incoraggiarci e darci la spinta necessaria nei momenti di difficoltà“.