ITALIA – Nella notte tra oggi e domani, alle ore 3:00, gli orologi torneranno indietro di un’ora per il passaggio dall’ora legale a quella solare. Questo cambio d’ora è uno dei riti stagionali adottati da molti Paesi per sfruttare al meglio le ore di luce.
L’idea che si “dorma un’ora in più” quando si torna all’ora solare è un mito parzialmente vero ma spesso frainteso. È vero che chi mantiene il proprio orario abituale per andare a letto potrebbe dormire di più, ma il cambio d’ora altera il nostro ritmo circadiano.
Questo orologio biologico regola naturalmente le fasi del sonno e della veglia, e un’interruzione — anche se in teoria favorevole — non sempre si traduce in un riposo effettivamente migliore. Infatti, l’adattamento al cambio d’ora può causare una lieve forma di “jet lag” per via della variazione di luce a cui siamo esposti, influenzando il livello di attenzione, l’umore e l’efficienza sul lavoro nei giorni successivi.
Alcuni studi hanno dimostrato che questo tipo di interruzione può portare a un calo della qualità del sonno e, per alcuni, persino a difficoltà nel tornare al normale ciclo sonno-veglia.
L’adozione dell’ora legale ebbe come principale motivazione il risparmio energetico, sfruttando al massimo le ore di luce naturale per ridurre l’uso dell’elettricità. Introdotta inizialmente durante la Prima Guerra Mondiale, l’ora legale fu pensata per ridurre il consumo energetico in momenti di crisi, come quella petrolifera degli anni ’70.
Tuttavia, con l’avvento di tecnologie più efficienti, l’impatto energetico del cambio d’ora è diventato marginale. Per esempio, i sistemi di illuminazione moderni come le luci a LED e l’efficienza degli edifici ben coibentati hanno reso l’uso di energia per l’illuminazione molto più contenuto rispetto al passato. Di conseguenza, il risparmio attuale, stimato in circa l’1% del consumo totale di energia, è diventato trascurabile per molti Paesi.
Questa situazione ha portato la Commissione Europea a valutare la possibilità di eliminare il cambio d’ora stagionale, lasciando a ciascun Paese la scelta di adottare l’ora solare o l’ora legale per tutto l’anno. Nonostante la proposta abbia raccolto consensi tra i cittadini europei, non si è ancora giunti a un accordo condiviso, e il cambio d’ora rimane in vigore.
A livello globale, molti Paesi hanno scelto di non adottare più il cambio tra ora legale e solare, mantenendo un orario fisso durante tutto l’anno. Di seguito alcuni esempi:
Il superamento del cambio d’ora è spesso motivato anche dall’intento di ridurre gli effetti negativi sulla salute. Alcuni studi collegano il cambio d’ora a un aumento dei rischi di incidenti stradali, problemi di adattamento circadiano, riduzione della qualità del sonno e a un calo della produttività nei giorni immediatamente successivi.
La tendenza globale si orienta sempre più verso l’adozione di un orario stabile tutto l’anno. Con l’avanzare delle discussioni, è possibile che l’ora legale o solare permanenti diventino uno standard. Una maggiore stabilità d’orario aiuterebbe molte persone a mantenere un ritmo biologico regolare e a ridurre il rischio di conseguenze negative sul piano psicofisico.
Questa notte, quando sposteremo l’orologio indietro, potremo credere di “guadagnare un’ora di sonno”, ma il cambio rappresenta molto di più di un semplice aggiustamento di orario. Per molti Paesi, è un rituale che in futuro potrebbe diventare un ricordo del passato.
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