ITALIA – Manca poco al ritorno dell’ora legale, precisamente domenica 27 marzo bisognerà spostare le lancette in avanti di un’ora.
Perché potrebbe essere abolita
Tanti i discorsi su una possibile abolizione del cambio di orario susseguite da consultazioni popolari e proposte di legge in Commissione Europea. La proposta è quella di lasciare la possibilità ad ogni Stato facente parte dell’Unione Europea di scegliere se continuare ad usufruire dell’ora solare o di quella legale.
La disputa è molto accesa specie tra i Paesi del Nord e del Sud in quanto a seconda della latitudine le ore di luce giornaliere cambiano sensibilmente.
Ad oggi non si è ancora trovata una linea comune e l’idea di porre fine al doppio regime orario è rimandata se non interverranno altre modifiche o consultazioni.
Vantaggi dell’ora legale
I vantaggi e i benefici che può portare l’ora legale possono essere notevoli dal punto di vista economico e ambientale.
Nei 7 mesi in cui sarà in vigore l’ora legale, l’Italia risparmierà oltre 190 milioni di euro e avrà un minor consumo di energia elettrica pari a circa 420 milioni di kilowatt all’ora, che equivalgono al fabbisogno medio annuo di circa 150mila famiglie.
Il tutto si traduce poi in minor emissioni di CO2 in atmosfera derivanti dalla produzione di energia e quindi un abbattimento, parziale, dei gas ad effetto serra responsabili del cambiamento climatico.
Parlando di ora legale applicata in Italia possono subito saltare all’occhio risparmi prevalentemente in estate, ma non è così ovunque, perché più si sale a Nord più la differenza tra ore di luce e di buio si fa più accentuata, sia in inverno, quando prevale il buio, sia in estate. Nei Paesi settentrionali cambia veramente poco se non nulla, avendo già più ore di luce di noi.
Resterà da capire se i Paesi dell’Unione Europea rimarranno fedeli alla doppia alternanza di orario oppure se prediligeranno un regime (ora legale oppure ora solare) rispetto a un altro.
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