ITALIA – Oggi, con l’equinozio autunnale, si entra a tutti gli effetti nel vivo di questa stagione. Alcuni potranno essere “tristi” per non voler salutare definitivamente l’estate, altri invece non vedevano l’ora che arrivasse finalmente l’autunno.
Oggi l’equinozio autunnale 2025
Infatti si sa, il “dissing” tra stagioni è un tema che rimane sempre aperto, gli amanti del caldo hanno la tendenza a voler quasi “rimandare” il più possibile questo periodo, e invece coloro che apprezzano le temperature miti, con un po’ di pioggerellina e le foglie degli alberi che cadono e cambiano colore, attendono con trepidazione tale momento.
L’equinozio autunnale 2025, allo stesso modo dell’anno scorso, cadrà oggi, lunedì 22 settembre, precisamente alle 20:19 di stasera. Sarà proprio questo il frangente esatto in cui la durata del giorno equivarrà a quella della notte. Infatti, solo durante questa fase astronomica, le ore della luce insieme a quelle del buio, risulteranno essere quasi uguali in ogni parte del mondo.
Origini dell’equinozio e metodi per calcolarlo
Il termine deriva dal latino “aequinoctium“, formato dalle parole “aequus” e “nox“, che significano letteralmente “uguale” e “notte“. Ecco perché l’equinozio, che sia autunnale o primaverile, corrisponde all’attimo nel quale giorno e notte coincidono perfettamente tra loro. Questa fase è conosciuta anche come “Equinozio di Settembre“, “Punto della Bilancia” o “Punto Omega“.
L’inizio di una stagione però, oltre che con l’equinozio e/o il solstizio, si può definire anche tramite altri elementi. Ad esempio, in meteorologia viene adottato il metodo della cosiddetta “suddivisione in trimestri“. Con questa sorta di calcolo infatti, è possibile definire le date che segnano il cominciare/finire di ciascuna stagione. Nel caso dell’autunno nell’emisfero boreale, questi mesi sono settembre, ottobre e novembre.
Però, nonostante l’entrata ufficiale nella stagione di riferimento, attraverso dei momenti ben precisi che stabiliscono questo fenomeno (equinozio/solstizio), ormai a livello di temperatura e clima, queste “fasi di transizione” sembrano essersi un po’ “spostate“. Infatti, nonostante oggi sia già autunno, all’atto pratico non lo è del tutto, o perlomeno non lo si sente/percepisce per come dovrebbe.
Il cambiamento delle stagioni
Ancora, specialmente al Sud e nelle Isole (Sicilia e Sardegna), molti valori termici sono superiori alla media, inoltre lo stesso caldo continuerà a persistere anche prossimamente, per diversi giorni, se non addirittura settimane, facendo sembrare più “lungo” il passaggio da un periodo dell’anno all’altro.
Nell’ultimo decennio infatti, si è assistito ad un “accorciarsi” delle stagioni intermedie. Il risultato è stato in primis, quello di uno “stacco” troppo netto tra freddo e caldo, e in secondo luogo, il far sembrare un “continuum” più periodi dell’anno insieme, quasi “riducendo” il numero delle stagioni da quattro a due, ovvero quelle principali (accorpando l’autunno con l’inverno e la primavera all’estate). Motivo per cui proprio da questo deriva il famoso “luogo comune” de “Non ci sono più le mezze stagioni“.
Questo fattore non lascia molto spazio a quelli che sono, nell’immaginario di ognuno, alcuni dei simboli tipici dell’autunno, come candele, tè/tisane, pioggia e venticello fresco, che rendono quasi necessario un leggero plaid. Ciò non si verifica però nei paesi collinari e di montagna, luoghi in cui per fortuna le stagioni, a livello temporale, rimangono in parte invariate.
Inizio dell’autunno: dalla teoria alla pratica
Nonostante questo avanzare delle stagioni, l’autunno meteorologico è già cominciato l’1 settembre, allo stesso modo degli altri anni. All’atto pratico non si percepisce realmente qualcosa di tangibile, poiché visibilmente non avviene alcuna manifestazione specifica.
Però in pratica, ciò che si verifica durante l’equinozio è il Sole che sorge ad Est e tramonta ad Ovest in modo eguale. In questa fase il nostro emisfero, cioè quello settentrionale, risulta più inclinato rispetto al Sole. Questo spiega le giornate gradualmente più fredde e con periodi di luce che si accorciano.
Nel corso di questa fase astronomica, il Sole raggiunge lo “zenit” dell’equatore, ovvero il punto d’intersezione tra la retta perpendicolare al piano dell’orizzonte. Inoltre, i raggi solari cadono perpendicolarmente, e il circolo d’illuminazione attraversa i poli terrestri, dividendo la Terra in due parti identiche.
Vengono così separate in modo ben definito la zona buia da quella illuminata, che corrispondono agli emisferi boreale e australe. Questo fenomeno si verifica solo due volte l’anno, in occasione degli equinozi. Questo perché solitamente invece, durante gli altri giorni dell’anno, l’asse terrestre risulta inclinato, e di pertanto il circolo d’illuminazione non può passare dai poli.