ITALIA – L’Italia, come oramai è ben noto, è un “Paese di anziani”, causa anche tasso di natalità negativo. Questo, come immaginabile, porta naturalmente conseguenti impatti sulla popolazione. Ciononostante, spesso, dimentichiamo i nostri anziani e i loro bisogni. Ogni anno, infatti, cresce la domanda di assistenza e cura per persone over 65 e, purtroppo, anche il divario tra il Settentrione e il Meridione.
Dopo un progressivo aumento dell’aspettativa di vita, a causa dell’eccesso di mortalità per Covid-19, i dati relativi al 2020 attestano invece una riduzione della vita media attesa a 65 anni: -1,3 anni per gli uomini e -1 anno per le donne, con un arretramento di circa 10 anni.
La presenza di cronicità e di multimorbilità hanno, come noto, soprattutto durante questa pandemia da Covid-19, un impatto negativo sui livelli di autonomia nelle attività essenziali della vita quotidiana e, più in generale, sulla qualità della vita, in particolare tra i molti anziani.
Secondo lo studio dell’Istituto Nazionale di Statistica sono circa 7 milioni gli ultra 65enni, più di un anziano su due, che presentano multimorbilità, riferendo almeno tre patologie croniche. Tra gli over 85 la quota raggiunge i 2/3, con una percentuale più elevata tra le donne, il 69% contro il 60% tra gli uomini. Anche tra i “giovani anziani” di 65-74 anni, le quote si confermano elevate (48,5% tra le donne e 39,6% tra gli uomini).
Le patologie più diffuse sono artrosi (47,6%), ipertensione (47%), patologia lombare (31,5%) e cervicale (28,7%), iperlipidemia (24,7%), malattie cardiache (19,3%) e diabete (16,8%). Sono le prime patologie nella graduatoria per entrambi i generi. Seguono, per gli uomini, i problemi di controllo della vescica (12%), e per le donne la depressione (15%), le allergie (14,1%) e i problemi di incontinenza urinaria (13,7%).
Nello studio si legge anche che il 43,2% degli over 65 anni dichiara di avere almeno una patologia grave (ictus, tumori, Alzheimer e demenze, malattie cardiache, incluso infarto o angina, diabete, parkinsonismo, malattie respiratorie croniche: bronchite cronica, Bronco pneumopatia cronico ostruttiva – BPCO, enfisema) e il 17% ammette di averne almeno due.
Tra gli anziani di 75-84 anni la quota di coloro che hanno almeno una malattia cronica grave si attesta al 48,1% (52,4% tra gli uomini e 44,8% tra le donne) mentre la percentuale di quanti sono affetti da almeno due malattie croniche gravi è pari al 19,4% (22% tra gli uomini e 17,4% tra le donne). Tra gli anziani di 85 anni e oltre, circa 1/3 dichiara di essere affetto da almeno due patologie croniche gravi (34,1% tra gli uomini e 29,1% tra le donne).
Analizziamo adesso i dati relativi all’autonomia e la cura della persona. Il 10,6%, degli anziani (1 milione e 437mila persone), si legge nell’Istituto Nazionale di Statica, riferisce gravi difficoltà in almeno un’attività di cura della persona: fare il bagno o la doccia da soli (9,8%), vestirsi e spogliarsi (6,7%), sdraiarsi e alzarsi dal letto o sedersi e alzarsi da una sedia (6,3%), usare i servizi igienici (5,7%) e infine mangiare da soli (3,5%). Il 6% degli anziani presenta gravi difficoltà in tre o più attività.
La scarsa autonomia in almeno un’attività di cura personale riguarda quasi 1/5 degli anziani di 75 anni e più (18,3%) e oltre un terzo degli ultra 85enni (37,2%).
La gran parte degli anziani con grave riduzione di autonomia nelle attività di cura della persona riferisce anche gravi difficoltà nelle attività quotidiane della vita domestica. Si arriva quindi a circa 1 milione e 400mila di anziani (10,1%) con una forte riduzione di autonomia in entrambe le attività essenziali della vita quotidiana.
Gli indicatori di salute concernenti alla multimorbilità e alla cronicità grave confermano lo svantaggio del Sud rispetto al Nord. Il divario territoriale maggiore, secondo quanto riportato dall’Istat, si riscontra tra gli uomini anziani per la multimorbilità (38,2% nel Nord e 49% nel Mezzogiorno) e tra le donne della stessa età per la cronicità grave (rispettivamente 34,9% e 46,5%).
Inoltre, nel Mezzogiorno la quota delle donne anziane che hanno la condizione peggiore, vale a dire che sono affette da almeno una patologia cronica grave e da multimorbilità, è pari al 40% contro il 27% nel Nord e il 30,4% nell’Italia centrale. Si osservano per gli uomini analoghe distanze fra i territori.
In forte svantaggio le persone anziane che vivono nel Sud e nelle Isole dove l’11,8% e il 12,7% hanno gravi difficoltà nelle attività di cura personali contro il 7,2% nel Nord-ovest e l’8,0% nel Nord-est (tassi standardizzati). Gli anziani con gravi difficoltà nelle attività della vita domestica sono il 31,6% nel Sud e il 33,2% nelle Isole, contro il 20,9% nel Nord-ovest e il 21,9% nel Nord-est e il 23,4% nel Centro.
Fonte foto in evidenza Carta Bianca News
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