ITALIA – Siamo appena entrati nel mese di marzo, l’ultimo del primo trimestre del 2021, e come consuetudine, gli esperti dell’Istituto Nazionale di Statistica hanno pubblicato le stime preliminari, per il mese di febbraio, sull’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC).
Nel mese scorso, secondo gli esperti, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su base mensile e dello 0,6% su base annua (da +0,4% di gennaio).
Secondo le stime preliminari, la lieve accelerazione evidenziata è da legarsi all’inversione di tendenza dei prezzi dei beni (da -0,2% a +0,2%) e ai prezzi dei servizi la cui crescita sale da +0,9% a +1,1%, con il differenziale inflazionistico tra questi ultimi e quelli dei beni che si porta a +0,9 punti percentuali (da +1,1 di gennaio).
Nell’ambito dei beni, però, l’ISTAT segnala un lieve rallentamento dei prezzi dei Beni alimentari (da +0,6% a +0,4%; -0,1% rispetto al mese precedente) dovuto agli alimentari non lavorati, che decelerano da +1,1% a +0,7% (+0,2% su base mensile), a causa della crescita meno sostenuta dei prezzi della frutta fresca o refrigerata (da +3,0% a +1,9%; +0,3% la variazione rispetto a gennaio) e dell’azzeramento di quella dei prezzi dei vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate (da +0,7% di gennaio; +0,9% sul mese).
Meno marcata, invece, la flessione sui prezzi dei Beni energetici (da -4,9% a -3,0%; +1,0% la variazione congiunturale). Ciò avviene per effetto dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (che passano da -6,3% a -3,6%; +1,4% su base mensile); in particolare registrano flessioni più contenute i prezzi dell’Energia elettrica mercato libero (da -1,9% a -1,3%; -0,9% rispetto a gennaio), del Gasolio da riscaldamento (da -10,9% a -6,9%; +2,0% su base mensile), del Gasolio per mezzi di trasporto (da -9,4% a -5,5%; +2,4% il congiunturale), della Benzina (da -7,5% a -4,0%; +2,1% rispetto a gennaio).
L’inflazione di fondo, al netto i beni alimentari ed energetici e quella al netto dei soli beni energetici salgono entrambe da +0,8% rispettivamente a +1,0% e a +0,9%.
L’inflazione acquisita per il 2021, come evidenziato nel report degli esperti, è pari a +0,7% per l’indice generale e a +0,4% per la componente di fondo.
Dalle analisi preliminari, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) registra una diminuzione su base mensile dello 0,2%, a causa del protrarsi dei saldi invernali di cui il NIC non tiene conto, e un aumento dell’1,0% su base annua (da +0,7% nel mese precedente).
La crescita tendenziale più marcata dell’IPCA rispetto a quella del NIC, si legge nel report gli esperti dell’ISTAT, si deve ai prezzi di Abbigliamento e calzature che su base annua aumentano del 5,8% (da +5,2% di gennaio) a causa del calo congiunturale (-4,8%) più contenuto di quello di febbraio 2020 (-5,2%).
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