Il “metro e mezzo” che salva la vita, presentato il DDL per la tutela dei ciclisti: cambiamenti al Codice della Strada?

Il “metro e mezzo” che salva la vita, presentato il DDL per la tutela dei ciclisti: cambiamenti al Codice della Strada?

ITALIA – Buone notizie per tutti i ciclisti d’Italia, che dopo anni di lotte e paura in strada, si spera potranno a breve tirare un sospiro di sollievo.

Pochi giorni fa, infatti, nella Sala Nassirya del Senato della Repubblica è stato presentato il progetto di legge “Disposizione in materia di tutela della sicurezza dei ciclisti”.

Il senatore Marco Perosino, primo firmatario del ddl, avrebbe accolto le istanze dell’associazione “Io rispetto il ciclista” fondata nel 2018 dalla ultracyclist Paola Gianotti, dall’ex campione del mondo di ciclismo Maurizio Fondriest e da Marco Cavorso, padre di Tommy, giovane ciclista vittima della violenza stradale e delegato alla sicurezza di ACCPI.

L’associazione no profit, infatti, per tutto il Paese appende cartelli che invitano al sorpasso sicuro mantenendo tra mezzo pesante e due ruote il metro e mezzo che può salvare la vita dei ciclisti in strada.

Quali cambiamenti sono previsti

Il disegno di legge prevede alcuni interventi al Codice della Strada: i due più importanti riguardano l’inserimento di domande legate alla mobilità ciclistica nei quiz per il rilascio della patente e l’obbligo di distanza minima di 1,5 metri in fase di sorpasso.

“Sulla sicurezza dei ciclisti ci sono numeri drammatici ed è doveroso lavorare. È da tempo che se ne parla e speriamo che presto questa proposta possa diventare legge. Il ciclismo, in Italia, ha avuto un vero e proprio boom soprattutto in occasione del pandemia. Secondo una recente analisi Nielsen, siamo il terzo sport più praticato, dietro palestre e running, e abbiamo più del doppio dei praticanti del calcio. È necessario formare una cultura del rispetto attraverso l’educazione stradale, cominciando dai più piccoli. Ringrazio i promotori di questo disegno di legge e tutti coloro che portano avanti iniziative di sensibilizzazione; insieme possiamo cambiare le cose”, queste le parole del presidente della Federazione Ciclistica Italiana Dagnoni.

“In passato ci sono stati altri tentativi non andati in porto ma da buoni ciclisti la tenacia non ci manca. Ormai tutte le forze politiche, chi prima e chi dopo, si sono esposte a favore di una necessaria protezione per i ciclisti quindi ci auguriamo questa sarà la volta buona per lasciare da parte i particolarismi e far prevalere il buon senso. Ogni giorno che passa è un giorno perso per allinearci ai paesi più civilizzati, prima o poi l’Europa ci imporrà di metterci al pari con i tempi, favorendo per davvero la mobilità sostenibile – commenta Cristian Salvato, presidente di ACCPI. – Dal canto nostro non smetteremo di provarci e crederci finché non avremo tagliato la linea del traguardo, come promesso a Tommaso Cavorso, Michele Scarponi, Silvia Piccini e le troppe vittime della violenza stradale che continuiamo a piangere ogni giorno”.

Oltre a Cavorso, Gianotti e Perosino, hanno presenziato, tra gli altri, la deputata e atleta Giusy Versace, il presidente della Commissione lavori pubblici del Senato Mauro Coltorti, il presidente della Federazione Ciclistica Italiana Cordiano Dagnoni e il presidente del Comitato Regionale FCI Piemonte Massimo Rosso.

Immagine di repertorio