ITALIA – Vi siete mai accorti del fatto che le edicole stanno chiudendo sempre più spesso? Vi è mai capitato di pensare o pronunciare la frase: “Potrei andare all’edicola dietro l’angolo per comprare ciò che mi serve”, giungere all’angolo in questione e rendersi conto che l’edicola storica, rimasta lì per decenni, ha chiuso i battenti improvvisamente, così, quasi da un giorno all’altro? Avete notato negli ultimi anni il forte calo di vendita/acquisto dei quotidiani cartacei? Probabilmente la risposta sarà “Sì“.
Questo fenomeno è dovuto al repentino e drastico abbassamento del livello che la carta stampata sta via via assumendo.
Negli ultimi tempi infatti, ad aver preso il dominio, sono state principalmente le testate giornalistiche online, i blog e le piattaforme social, che forniscono un’informazione di vario genere/ampia, ma da cui è bene “sapersi guardare“.
Infatti, è come se fosse una sorta di grande autostrada nella quale può transitare e inserirsi chiunque, evidenziando in tal senso quanto siano complementari entrambi i modi di “fare” comunicazione, sia mediante l’informazione digitale che con quella tradizionale/cartacea, che al contrario di quello che si pensi, almeno per il momento, non verrà soppiantata.
Ma anziché rifuggire dalle notizie in rete, bisognerebbe invece invitare le persone a riconoscere una notizia “cercandola”, in maniera molto attenta e scrupolosa, orientandosi verso fonti accreditate, quali gli organi di informazione professionali, e diffidando da coloro che divulgano notizie false e/o incerte, affinando così la capacità critica e consolidando l’interazione fra l’informazione tradizionale e i nuovi canali di comunicazione.
Infatti, essendo figli della tecnologia, è importante anche adeguarsi alle innovazioni, cercando di evitare le incursioni negative da parte dei social.
Naturalmente, la crisi della carta stampata non è dovuta solamente all’avvento della tecnologia, quanto più che altro a fatti culturali.
La diminuzione delle vendite dei giornali, ha inoltre evidenti ripercussioni sulle edicole, che stanno man mano quasi “scomparendo” su tutto il territorio nazionale, e quelle che resistono, riescono solo perché basano i loro introiti soprattutto sulla vendita/offerta di altri oggetti/servizi.
Per contrastarne la chiusura, purtroppo costante, si è pensato nel tempo a numerosi “escamotage“, tra cui la diversificazione dei prodotti in vendita, motivo per il quale sono state inserite delle “novità“, come biglietti per i mezzi pubblici (metropolitana/tram/autobus), snack e bevande di vario genere (acqua, bibite gassate, merendine confezionate, energy drink o altro), libri e collane in uscita periodicamente, giocattoli per bambini, gratta e vinci o souvenir (calamite, cartoline e oggettistica generale), mettendo a disposizione tra l’altro, la possibilità di relativo invio postale o ritiro pacchi, con funzione di fermopoint.
Secondo i dati riportati dallo Snag, il Sindacato Nazionale Autonomo Giornalai, attualmente le edicole vere e proprie, che fondano la vendita principalmente su quotidiani e riviste, risultano essere poco meno di 12mila, quando fino a una quindicina di anni fa, contrariamente, erano circa 40mila.
Ma grazie ai recenti sussidi che il governo fornisce, tra cui il “Bonus Edicole“, molti edicolanti stanno, seppur lentamente, “risalendo a galla“. Infatti gli interessati, facendo richiesta, possono arrivare a percepire fondi che vanno da 2mila a 3mila euro.
Sulla base dei risultati di un sondaggio effettuato nel 2023, pubblicato nell’ultimo rapporto del sindacato Snag, “Gli italiani e le edicole”, è emerso che il 69,4% delle persone che si recano in edicola, comprano ancora il giornale, ma subito dopo, nell’ordine ciò che viene acquistano maggiormente sono le riviste di cruciverba e giochi per “allenare la mente” e i magazine specifici, come quelle riguardanti la cucina, i motori, la cultura o i viaggi.
Inoltre, cliccando su alcuni siti ufficiali di riferimento, è possibile seguire l’andamento dei dati sia di distribuzione della stampa italiana quotidiana e periodica in formato cartaceo e digitale, che di lettura, con annesse notizie sociodemografiche sui lettori.
I due principali sono www.adsnotizie.it (Accertamenti Diffusione Stampa) e www.audipress.it (Audipress e Audicom).
Il primo, attivo dal 1975, è il punto di riferimento per la certificazione dei dati dell’editoria italiana.
Si tratta di una società che per ha oggetto la certificazione e divulgazione di dati e grafici relativi alla tiratura, distribuzione e diffusione della stampa, di qualunque tipologia, su larga scala, pubblicata in Italia.
In più, rappresenta le diverse componenti editoriali e pubblicitarie, interessate a proporre e garantire dati certificati e affidabili, secondo regole condivise e prestabilite, favorisce l’accesso ai propri servizi di certificazione per tutti gli editori italiani, indipendentemente dalla loro partecipazione attiva o meno all’interno dei canali societari, e stabilisce norme e condizioni per l’esecuzione degli accertamenti necessari alla certificazione dei dati, tramite appositi regolamenti emanati e differenziati in base alla tipologia di pubblicazione.
Il secondo analogamente, attraverso il Sistema Audipress, precisamente con Audicom, rileva i dati di lettura della stampa quotidiana e periodica in Italia, e le informazioni sociodemografiche riguardanti i lettori, offrendo al mercato dati obiettivi di tipo quantitativo e qualitativo sulla fruizione del mezzo, per le testate aderenti.
All’inizio la società si occupava di gestire e mantenere le rilevazioni Audipress e Audiweb, che continuano a essere condotte attraverso gli impianti metodologici attuali, fino all’implementazione della nuova ricerca integrata, garantendo continuità nella distribuzione dei dati di audience sul mercato.
Tirando le somme, nonostante sia stata riscontrata un’effettiva riduzione delle copie di quotidiani e riviste cartacee vendute, e molte edicole stiano attraversando un momento “buio”, una buona fetta degli italiani ancora oggi, continua a preferire la versione “fisica” dei giornali, acquistandoli materialmente all’interno edicole o presso rivenditori autorizzati.
In particolar modo a prediligere tale forma sono gli anziani e una fascia di persone di mezza età, che non riescono a fare a meno dell’irrinunciabile giornale cartaceo da tenere/portare sotto braccio, con le pagine da sfogliare tra le dita, ma a far parte della cerchia, anche alcuni giovani che riescono ad apprezzare il valore e il fascino della carta stampata.
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