Giornata mondiale contro l’autolesionismo: il significato del fiocchetto arancione

Giornata mondiale contro l’autolesionismo: il significato del fiocchetto arancione

ITALIA – Oggi, 1 marzo, si celebra la giornata mondiale contro lautolesionismo, nota anche come la giornata del fiocchetto arancione.

Questa ricorrenza ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’autolesionismo, promuovendo la comprensione di un fenomeno che colpisce milioni di persone nel mondo.

L’evento si propone di incoraggiare chi ne soffre a cercare aiuto e di combattere lo stigma sociale che spesso circonda questa problematica.

Giornata mondiale contro l’autolesionismo

L’autolesionismo è un comportamento che consiste nel procurarsi volontariamente dolore fisico o ferite.

Tra le forme più comuni vi sono tagli, bruciature, graffi e colpi autoinflitti. Questo comportamento può essere il risultato di difficoltà emotive profonde, ansia, depressione o traumi non elaborati.

In molti casi, chi si autolesiona lo fa come un modo per affrontare sentimenti opprimenti o per sentirsi in controllo delle proprie emozioni.

L’importanza della sensibilizzazione

La giornata del fiocchetto arancione è un’opportunità per informare e sensibilizzare la società sui segnali dallarme dell’autolesionismo, favorendo un ambiente di supporto e comprensione.

Chi è più a rischio

L’autolesionismo può interessare persone di tutte le età, ma è particolarmente diffuso tra gli adolescenti e i giovani adulti. Secondo le ricerche, l’età media di insorgenza si aggira intorno ai 14 anni.

Alcuni fattori di rischio includono:

  • Storia familiare di disturbi mentali o abuso di sostanze;
  • Esperienze traumatiche, come abuso fisico o emotivo;
  • Difficoltà a gestire emozioni intense;
  • Presenza di disturbi d’ansia o depressione.

I segnali d’allarme dell’autolesionismo

Riconoscere i segnali dallarme è fondamentale per poter intervenire tempestivamente.

Tra i più comuni troviamo:

  • Ferite frequenti (tagli, lividi, bruciature) spesso nascosti con vestiti lunghi;
  • Isolamento sociale e ritiro dalle attività quotidiane;
  • Cambiamenti nellumore, come ansia, depressione o irritabilità;
  • Discorsi ricorrenti su temi di sofferenza, morte o dolore emotivo;
  • Cambiamenti nelle abitudini alimentari o del sonno.

Il ruolo della scuola e della comunità

Gli insegnanti e il personale scolastico svolgono un ruolo cruciale nella prevenzione, essendo spesso tra i primi a notare segnali di disagio negli studenti.

Attraverso programmi di educazione alla salute mentale e all’empowerment emotivo, le scuole possono aiutare gli studenti a sviluppare strategie di gestione dello stress e delle emozioni.

Inoltre, è essenziale che i genitori e gli amici siano informati e pronti a offrire un supporto senza giudizi.

Giornata mondiale contro l’autolesionismo chi rivolgersi per aiuto

Affrontare l’autolesionismo richiede il supporto di professionisti qualificati, come psicologi, psichiatri e terapeuti.

Il trattamento può includere:

  • Terapia cognitivocomportamentale (CBT): utile per identificare e modificare i pensieri negativi;
  • Supporto farmacologico: in alcuni casi, farmaci per la gestione di ansia o depressione possono essere consigliati;
  • Gruppi di supporto: condividere esperienze con chi ha vissuto situazioni simili può essere d’aiuto.

Numeri utili

Come sempre, vi ricordiamo che sono attivi alcuni numeri verdi a cui chiunque può rivolgersi per ricevere supporto e aiuto psicologico:

  • Telefono Amico 199.284.284;
  • Telefono Azzurro 1.96.96;
  • Progetto InOltre 800.334.343;
  • De Leo Fund 800.168.678.