ITALIA – Ogni giorno, in molte parti del mondo, diversi perdono la vita sul posto di lavoro a causa di negligenze nella sicurezza.
In questo contesto, il primo maggio, giornata internazionale dei lavoratori, assume una particolare rilevanza. È un momento non solo per celebrare le conquiste dei lavoratori, ma anche per riflettere sulla necessità urgente di promuovere la sicurezza sul lavoro e di difendere i diritti fondamentali dei lavoratori.
Sicurezza sul lavoro: la stima dell’OIL
Secondo la valutazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, ogni 15 secondi, un lavoratore muore a causa di un infortunio o di una malattia professionale e 153 lavoratori subiscono un infortunio sul posto di lavoro.
Si calcola che ogni giorno, 6.300 individui trovino la morte a causa di infortuni sul lavoro o malattie professionali, portando a oltre 2,3 milioni di decessi all’anno. Gli incidenti sul posto di lavoro, che si verificano in numero di 317 milioni ogni anno, spesso causano assenze prolungate dovute a malattie correlate.
Il costo umano di queste tragedie quotidiane è enorme. Si stima che l’onere economico derivante dalle insufficienti pratiche di sicurezza sul lavoro sia pari al 4% del prodotto interno lordo mondiale, ogni anno.
Incidente in un cantiere fiorentino: interrogativi sulla sicurezza sul lavoro
Il crollo del cantiere di Esselunga a Firenze, avvenuto lo scorso 16 Febbraio, ha provocato un profondo sconvolgimento nell’opinione pubblica. Ha portato alla luce la tragica perdita di cinque vite umane.
Si ipotizza che un possibile difetto o una svista di progettazione, come una trave sottodimensionata o non correttamente collegata, abbia causato l’incidente. Questi errori sono inaccettabili, specialmente quando si tratta di mettere a rischio vite umane.
In questo contesto, emerge una questione critica riguardante due delle vittime coinvolte nell’incidente. Sembra che abbiano lavorato senza un regolare inquadramento contrattuale e senza ricevere una formazione adeguata. Questo solleva il problema del lavoro “in nero”, privando i lavoratori dei loro diritti e della protezione sociale.
Solo attraverso misure concrete e un impegno deciso possiamo sperare di prevenire tragedie simili in futuro e assicurare un ambiente di lavoro sicuro per tutti.
Tragedie sul lavoro in Sicilia
Negli ultimi tempi, in Sicilia, non mancano purtroppo casi di vittime sul posto di lavoro. Analogamente al caso di Firenze, lo scorso febbraio nel Palermitano un operaio di 50 anni è morto travolto dal crollo di un muro di un’abitazione in ristrutturazione in cui stava lavorando.
L’uomo è stato travolto dai blocchi di tufo che si sono sbriciolati. Nonostante l’arrivo dei soccorsi, per lui non c’è stato nulla da fare.
Il 18 aprile scorso, si è verificata una tragedia ad Aci Sant’Antonio, nel Catanese. Un giovane di 31 anni, Antonio Pistone, ha perso la vita rimanendo incastrato tra la cabina di un ascensore e la porta di un piano.
Ancora, il 16 aprile, un agricoltore di 66 anni è rimasto ferito dopo che il suo trattore si è ribaltato mentre stava arando un terreno in contrada Calannina, al confine con Ravanusa. Questo episodio evidenzia i rischi a cui gli agricoltori sono esposti quotidianamente durante le loro attività lavorative.
Nel contesto degli incidenti che coinvolgono gli agricoltori, nei primi giorni di aprile, nel Trapanese, un altro agricoltore è rimasto vittima di un incidente nei campi.
Infine, va menzionato il caso di un operaio di 75 anni che è morto cadendo da un’impalcatura durante dei lavori di ristrutturazione in un condominio di via Giorgio Rizzo a Milazzo. L’uomo è precipitato da un’altezza pari a dieci metri, mettendo in evidenza la necessità di adottare precauzioni adeguate quando si svolgono lavori in altezza.
Un impegno congiunto da parte dei datori di lavoro, delle autorità di vigilanza e dei lavoratori stessi è essenziale per affrontare efficacemente il problema della mancata sicurezza sul lavoro.
Solo attraverso una rigorosa applicazione delle normative, una cultura della prevenzione e una valutazione costante dei rischi possiamo sperare di garantire ambienti lavorativi sicuri e proteggere la vita e la salute dei lavoratori.
Foto di repertorio
Articolo a cura di Enrico De Pasquale