ITALIA – Buona parte dei bambini di tutto il mondo può vivere a pieno la propria infanzia, giocando, condividendo momenti positivi con le persone care e dormendo al caldo sotto il tetto di una casa. Ma un’altra buona fetta di piccoli vive una vita “mutilata” e condizionata da decisioni prese da adulti che non si curano del loro benessere, che per scopi economici ignorano la salute di chi dovrebbe essere protetto.
Privati di ogni cura sono i bambini soldato, minori che vengono coinvolti in conflitti armati di tutto il mondo e ogni anno, il 12 febbraio, viene celebrata la loro giornata.
È stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2002, la Giornata Internazionale dei Bambini Soldato, che ha lo scopo di promuovere azioni volte a porre fine all’utilizzo dei più piccoli come combattenti.
Bisognerebbe ricordare che tutti i piccoli coinvolti in guerra vengono sottoposti a violenze fisiche e psicologiche e che la negazione dei diritti dei bambini è una vera e propria violazione.
“Propendo a pensare che sia spesso stato così, nella storia dell‘umanità: quando si ha un obbiettivo alto, o convincente anche per poco, l’individuo non conta nulla, gli si somministra un orto radioattivo, o il zyklon b, o una raffica di mitra, ma per una ragione così buona che quasi non si sentono le urla“, si legge così nel libro “Mondo animale” di Angelika Riganatou.
Vorremmo poter dire che le parole della scrittrice non rispecchiano la realtà e che la storia insegna ma ancora oggi i bambini vengono forniti di armi ed esplosivi, vengono lasciati nei campi di guerra, come se loro sapessero cosa fare e come se quello fosse il posto giusto in cui trovarsi; quando sono “fortunati” tornano integri fisicamente ma non mentalmente, quando sono “sfortunati” non tornano affatto.
L’utilizzo dei bambini recluta è diffuso in molte parti del mondo, soprattutto nei paesi in via di sviluppo che sono afflitti da conflitti armati e instabilità politica. Alcuni dei paesi in cui il fenomeno è particolarmente frequente sono l’Afghanistan, la Colombia, la Repubblica Democratica del Congo, l’Iraq, il Myanmar, la Somalia, il Sud Sudan e lo Yemen.
Spesso vengono utilizzati anche in gruppi armati non statali come le organizzazioni di ribelli e le milizie, che reclutano bambini come combattenti, li sfruttano come servitori o per attività illegali come il traffico di droga o di armi. In questi casi i bambini vengo addestrati, indottrinati e manipolati mentalmente, in quanto, gli si fa’ credere che la via della guerra è giusta da seguire.
In foto una bambina Ucraina
Questa foto rappresenta la tragedia dei bambini che sono stati privati della loro infanzia a causa della guerra in Ucraina. È stata scattata dal padre della piccola che l’ha pubblicata sui social scrivendo: “Ragazza con i dolci“. Per molto tempo questo scatto è stato motivo di orgoglio per il popolo Ucraino ma è evidente che di “dolce” questa foto non ha nulla. Oggi questa immagine ha il sapore di una tragedia che si è compiuta e non si è ancora conclusa.
A breve e lungo termine questi bambini sviluppano conseguenze importanti, nella maggior parte dei casi la loro vita viene condizionata per sempre, le ripercussioni – come vi abbiamo già anticipato – sono sia fisiche che psicologiche.
Sono soggetti a ferite e mutilazioni che possono includere la perdita di arti, cecità, sordità e lesioni spinali; sono esposti a malattie, stenti e privazioni alimentari che possono avere un effetto negativo sulla loro salute a lungo termine.
Sviluppano traumi psicologici profondi, come la depressione, l’ansia e il disturbo post-traumatico da stress; questi disturbi possono avere un impatto negativo sulla loro capacità di sviluppare relazioni sane e di integrarsi nella società. Inoltre, i bambini soldato possono sviluppare problemi di dipendenza da droghe, alcol e comportamenti autodistruttivi.
Quando vengono sottoposti a violenza sessuale e abusi sviluppano gravi danni alla loro identità e autostima. Le conseguenze sui piccoli che vengono coinvolti in guerra sono profonde, durature e richiedono un sostegno e una cura adeguati per sperare in un futuro positivo che non è garantito.
La Giornata Internazionale dei Bambini Soldato ha come obiettivo la lotta contro questa pratica attraverso l’informazione e la consapevolezza del pubblico. Questo viene ottenuto attraverso l’adozione di misure e azioni concrete da parte delle Nazioni Unite e dei governi nazionali.
Per mettere fine a questa triste realtà, è fondamentale che l’intera comunità internazionale agisca congiuntamente. Questo richiede sforzi da parte dei governi, delle organizzazioni internazionali, dei gruppi che tutelano i diritti umani e delle comunità locali.
Questi bambini che dovrebbero essere protetti vengono sottoposti a sacrificio e sofferenze immotivate, la vita umana ha un valore incomparabile e non è ammissibile sacrificare vite per interessi economici o per ideologie, bisognerebbe dire basta alla cultura della morte.
Molti di loro, purtroppo, perdono ogni contatto con la propria famiglia e quando tornano alla vita normale – se ci tornano -, hanno difficoltà a reinserirsi perché vengono respinti dalla comunità che li vede come assassini; questo li lascia disperati e impauriti, e in molti casi porta a un ritorno ai gruppi armati o alla vita di strada.
Foto di repertorio
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