Finisce l’era della ricetta medica cartacea, come funziona quella digitale

Finisce l’era della ricetta medica cartacea, come funziona quella digitale

ITALIA – Tra non molto la ricetta medica cartacea non sarà altro che un lontano ricordo: a breve sarà sostituita definitivamente da quella digitale, introdotta durante la pandemia.

È questa una delle novità introdotte nell’ambito farmaceutico dal decreto legislativo semplificazione, approvato lo scorso 19 dicembre dal Consiglio dei ministri.

Che cosa cambia

Le prescrizioni saranno tutte in formato elettronico sia per i farmaci a carico del Servizio sanitario nazionale sia per quelli a pagamento.

Come funziona

Con le ricette mediche digitali non sarà più necessario indicare il nome del paziente sulla ricetta: sarà sufficiente utilizzare il codice fiscale.

Sarà il farmacista a dare indicazioni al cliente sulle corrette modalità di assunzione dei medicinali prescritti, consegnandogli un numero di confezioni adeguato a coprire trenta giorni di terapia.

Sarà compito del farmacista anche informare il medico prescrittore nel caso in cui “rilevi difficoltà da parte dell’assistito nella corretta assunzione dei medicinali prescritti“.

Ricette di un anno per i malati cronici

Un’importante novità riguarda proprio i malati cronici, per i quali le ricette mediche avranno la durata di un anno. In questo modo i soggetti in questione potranno evitare di recarsi costantemente dal proprio medico per una nuova prescrizione.

Nella bozza del provvedimento si legge, nello specifico: “Nella prescrizione di medicinali a carico del Servizio sanitario nazionale per la cura di patologie croniche il medico prescrittore può indicare nella ricetta dematerializzata ripetibile, sulla base del protocollo terapeutico individuale, la posologia e il numero di confezioni dispensabili nell’arco temporale massimo di dodici mesi“.

Si precisa però che “il medico prescrittore, qualora lo richiedano ragioni di appropriatezza prescrittiva può sospendere, in ogni momento, la ripetibilità della prescrizione ovvero modificare la terapia“.

La nuova misura contro la carenza di farmaci

Nel decreto semplificazioni sono previste misure anche contro la carenza dei farmaci. Nel caso in cui venga interrotta la commercializzazione di un medicinale, il titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio (Aic) deve comunicarlo all’Aifa entro i 2 mesi prima dell’interruzione della commercializzazione del prodotto, piuttosto che entro 4 mesi, come avveniva in precedenza.

In attesa di ulteriori dettagli

Il ministro della Salute, d’accordo con il ministro dell’Economia, dovrà adottare, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, un decreto per definire “le ulteriori modalità applicative e le procedure informatiche necessarie“.