ITALIA – Immaginare di iniziare un nuovo anno viaggiando, scoprendo nuovi luoghi e rapportandosi con il prossimo per capire la natura ibrida delle culture è sicuramente un bel modo di iniziare il periodo tanto festeggiato a cavallo tra il 31 dicembre e l’1 gennaio.
Il turismo si lascia desiderare e per il ponte della Befana, il primo dei tanti che si verificheranno nel 2023, vale un giro d’affari di poco superiore al miliardo mentre l’industria dell’ospitalità archivia un brillante 2022.
Il ponte coinvolgerà quasi 1,9 milioni di italiani e sarà all’insegna degli spostamenti a breve raggio. D’altro canto, sono complessivamente 5,2 milioni gli italiani che hanno optato per le vacanze lunghe da Natale all’Epifania.
Quest’ultimo si preannuncia come una sorta di weekend lungo che si trascorrerà per la maggior parte dei casi in Italia (97,7%), a caccia di relax e preferibilmente in località di facile raggiungibilità.
La maggior parte dell’interesse sarà concentrato sulle visite in città d’arte con musei e mostre da ammirare. Il tutto, prediligendo nel complesso la sistemazione in albergo (nel 44,3% dei casi) con un bel sorpasso rispetto alla scelta della casa di parenti e amici (29,5%).
“Analizzando i dati emersi, si ha la percezione che il turismo italiano stia cambiando. – afferma Bernabò Bocca, presidente Federalberghi commentando i dati dell’indagine realizzata da ACS Marketing Solutions – Oggi i nostri concittadini mostrano di avere delle priorità: viaggiare sì, ma in modo intelligente, rifuggendo da situazioni di stress eccessivi“.
“Far bene la vacanza fa bene alla vacanza, nel tentativo di tornare ad essere spensierati. In questa ottica leggo la scelta di restare in luoghi di prossimità e di soggiornare in albergo. Nel complesso potremmo dire che si chiude in bellezza il periodo delle festività natalizie se non ci fosse però quel 34% di persone che ridurrà la durata del viaggio a causa degli aumenti divenuti insostenibili. Sono questi i veri nemici del turismo e di tutta la sua filiera. Se c’è un’urgenza nel nostro comparto, e lo gridiamo a gran voce, è quella di porre un freno ai rincari“, prosegue.
Con un terzo degli italiani di fatto obbligata a ridurre la durata del soggiorno a causa dell’inflazione e dei rincari allarma Daniela Santanchè, ministro del Turismo che si esprime così: “Questo è un problema di cui noi siamo consapevoli, perciò il Ministero c’è e farà la sua parte nel sostenere gli operatori e tutte le categorie del settore”.
“Il 2023 dovrà essere l’anno non solo del consolidamento ma anche del superamento dei dati pre-pandemia, stabilizzando e strutturando sempre di più il comparto turistico. Giocando in squadra raggiungeremo risultati importanti“, conclude.
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