È morto Angelo Licheri, si calò nel pozzo per salvare il piccolo Alfredino nel 1981

È morto Angelo Licheri, si calò nel pozzo per salvare il piccolo Alfredino nel 1981

ITALIA – È morto Angelo Licheri, l’uomo che si calò nel pozzo di Vermicino per tentare di salvare il piccolo Alfredino Rampi, caduto accidentalmente il 10 giugno 1981 e poi deceduto dopo giorni di angoscia e paura.

Licheri, 77 anni, era ricoverato in una clinica a Nettuno, vicino a Roma.

Volontario nel 1981 e 37enne all’epoca, si recò a Vermicino dopo avere appreso della tragedia del piccolo Alfredino. Lì si propose per calarsi dentro il pozzo, sfruttando la sua costituzione estremamente magra.

Si fece calare a testa in giù la notte tra venerdì 12 e sabato 13 giugno 1981: Alfredino era precipitato la sera del 10 giugno.

Licheri parlò anche col bambino e restò nel pozzo 45 minuti. Tra le interviste rilasciate dal soccorritore, la più toccante fu pubblicata nel 2019 da “7”. Lì l’uomo raccontò cosa successe in quel pozzo durante i fatidici minuti.

Il bambino era a 64 metri di profondità – spiegava -. Gli ho tolto il fango dagli occhi e dalla bocca e ho cominciato a parlargli, dolcemente. So che capiva tutto. Non riusciva a rispondere ma l’ho sentito rantolare e per me era quella la sua risposta. Quando smettevo di parlare rantolava più forte, come per dirmi: continua che ti sto ascoltando. Dopo vari tentativi andati a vuoto, l’ultimo che ho fatto è stato prenderlo per la canottierina, ma appena hanno cominciato a tirare ho sentito che cedeva… e allora gli ho mandato un bacino e sono venuto via”.

Fonte foto Ansa