L’AQUILA – Concesso permesso “premio” di 6 ore a Domenico Pace, il 58enne di Palma di Montechiaro (Agrigento) che il 21 settembre del 1990 uccise il giudice Rosario Livatino. L’ergastolano si trova attualmente recluso al Supercarcere di Sulmona, in provincia de L’Aquila.
“In carcere si sta comportando bene e non si evincono elementi di ripristino di contatti con il contesto malavitoso”. Queste le parole in seguito alle quali il Tribunale di Sorveglianza de L’Aquila ha disposto il permesso.
Nei giorni scorsi la Cassazione ha rigettato il ricorso contro il decreto che era stato presentato dalla Procura del capoluogo abruzzese.
Con il 2024, sono trascorsi 34 anni dall’agguato mafioso nei confronti di Rosario Livatino, soprannominato “il giudice ragazzino”, data la giovane età. Con queste parole lo ricorda Renato Schifani, governatore siciliano.
“Oggi la Sicilia ricorda il giudice Rosario Livatino, un uomo che ha sacrificato la propria vita in nome della giustizia, della legalità e della difesa dei valori democratici. Il suo impegno incondizionato nella lotta alla criminalità organizzata e il suo profondo senso di servizio ci insegnano che la giustizia non è solo un compito istituzionale, ma un dovere morale per tutti“.
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