Cronaca

Arriva anche in Italia il virus respiratorio sinciziale che colpisce i neonati

ITALIA – Arriva anche in Italia l’epidemia di virus respiratorio sinciziale, pericoloso tra i neonati.

Dopo gli Stati Uniti e la Nuova Zelanda, che per primi avevano lanciato l’allarme, anche in Italia è arrivata una pesante epidemia di virus respiratorio sinciziale (Vrs) che sta colpendo in tutto il Paese bambini piccolissimi, con reparti pediatrici e terapie intensive degli ospedali strapieni di neonati e bebè con bronchioliti e polmoniti causate dal virus.

A Padova sono 16 i piccoli ricoverati, di cui 4 intubati in rianimazione. Al Policlinico Umberto I di Roma 10 i ricoverati, di cui 2, di appena un mese di vita, in terapia intensiva, ma anche nelle altre regioni la situazione è analoga.

Anche Vittoria, 7 mesi, la figlia di Chiara Ferragni e Fedez è ricoverata in ospedale dal 24 ottobre dopo aver contratto il virus respiratorio.

Gli esperti affermano che i bambini potrebbero essere più vulnerabili del solito ai virus respiratori e alle infezioni stagionali perché non sono stati sottoposti a patogeni durante i blocchi decisi durante la pandemia.

“L’epidemia è arrivata con due mesi di anticipo” dice Fabio Midulla, presidente della Società italiana per le malattie respiratorie infantili (Simri), professore ordinario all’Università La Sapienza e responsabile del Pronto Soccorso pediatrico del Policlinici Umberto I di Roma.

“Il virus – spiega Midulla – se contratto nei primi mesi di vita del bambino provoca forme di bronchiolite gravi, con manifestazioni cliniche nelle basse vie respiratorie, mentre nei bambini più grandi e negli adulti si risolve con sintomi lievi, come rinofaringite, febbre o tosse. Ma i neonati sono spesso protetti dagli anticorpi materni che si ‘trasmettono’ attraverso la placenta. Questa volta però non è stato così – fa notare l’esperto – e l’epidemia che solitamente arriva a dicembre-gennaio è scoppiata con 2 mesi di anticipo. Ce lo aspettavamo perché per un anno e mezzo il virus non ha circolato grazie alle misure anti-Covid (lavaggio delle mani, mascherine e distanziamento sociale). Ma non appena queste misure sono state allentate, i fratellini più grandi sono tornati all’asilo o a scuola, e con una popolazione senza anticorpi il virus ha cominciato a circolare, subito e in anticipo rispetto al solito, e sta dando forme gravi nei piccolissimi”.

L’infezione da Vrs inizia come un semplice raffreddore, perciò tipicamente i neonati hanno per 1-3 giorni i sintomi di un’infezione delle alte vie respiratorie: starnuti, tosse, mal di gola, febbre.

Dal terzo al quinto giorno possono cominciare a manifestare un distress respiratorio, quindi aumento della frequenza respiratoria, movimento di allargamento delle narici, rientramenti cutanei a livello del torace durante gli atti respiratori. Spesso hanno bisogno dell’ossigeno.

Nei prematuri il primo sintomo può essere l’apnea e poi arrivano i sintomi tipici di una malattia respiratoria. Con il respiro difficoltoso in alcuni casi bisogna somministrare l’ossigeno o addirittura alla ventilazione non invasiva.

Foto di repertorio

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Tag: Chiara Ferragni Evidenza Italia Neonati problemi respiratori Ricoveri Terapia Intensiva visrus sinciziale

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