ITALIA – Da sempre, e con più vigore dalla crisi del 2008, si sentono politici suggerire a giovani e non, disoccupati e non, di rischiare, di crearsi la propria fortuna partendo da idee e mettendole in pratica. Tutta questa propaganda politica si riassume in una semplice frase: “crea una start-up“, che in termini legali si tramuta in: “costituisci una società a responsabilità limitata“.
L’idea di creare una propria start-up, magari partendo da un’idea innovativa, è un modo per riattivare il mercato, per lanciare nuovi successi e per sviluppare nuove tecnologie. Ma la domanda che tutti ci poniamo: quanto costa avviare un Srl nel Bel Paese?
La risposta è presto detta e a comunicarcelo sono i dati statistici e le classifiche europee: “troppo“. L’Italia, infatti, nonostante i recenti provvedimenti che danno la possibilità di costituire una Srl senza ricorrere al notaio, i costi di creazione di una startup sono i più alti di Europa e tra i più elevati al mondo.
I costi in Italia
Prima di vedere nel dettaglio i costi per la costituzione di una Srl, è necessario chiarire cosa sia quest’ultima in termini giuridici. La società a responsabilità limitata è un’organizzazione di due o più persone che conferiscono beni e/o servizi per l’esercizio in comune di un’attività di impresa, con lo scopo finale di dividere gli utili conseguiti. All’interno di una Srl le quote di partecipazione non possono essere azioni. Questo permette di pagare meno tasse ed è la soluzione migliore per start-up e per le piccole e medie imprese.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono i costi per costituite la propria Srl:
- Onorario del notaio, ovvero il compenso dovuto per la redazione dello statuto e atto costitutivo della SRL: 1.500/2000 euro;
- Imposta di registro e di bollo: 400 euro;
- la tassa di concessione governativa per vidimazione libri sociali: intorno ai 300 euro;
- i diritti di segreteria per iscrivere la società al Registro delle Imprese: intorno 90 euro
Il totale di tutti questi costi si aggira intono ai: 2.290/2.790 euro (bisogna ricordare, però, che a causa della disomogeneità territoriale, in alcune parti di Italia gli oneri notarli possono superare anche i 3.500 euro). Nel caso in cui non si dovesse pagare il notaio, i costi sarebbero comunque intorno ai 790/890 euro. Questi sono numeri esorbitanti che possono diventare spesso proibitivi e possono diventare un vero e proprio ostacolo, soprattutto per i giovani.
I costi nel resto di Europa e nel Mondo
Un Paese che sicuramente negli anni è stato fucina di nuove imprese e start-up è il Regno Unito. Aprire un Limited Company in Gran Bretagna è molto semplice e dai costi irrisori: ovvero 12 sterline, pari a soli 14,50 euro. Ma non solo, aprire una Start Up in UK è molto semplice anche dal punto di vista burocratico: tutto avviene attraverso dei semplici e rapidi step all’interno di un singolo portale. Tralasciando poi tutti gli sgravi fiscali previsti dopo la costituzione
Ma a battere il Paese oltremanica, troviamo uno Stato a noi vicino, la Slovenia dove poter costituire una Start-up è interamente gratuito. Anche la Russia offre la possibilità di creare una società a responsabilità limitata a un costo molto contenuto, circa 65 euro.
Anche oltreoceano veniamo battuti con il Canada dove tra oneri e registrazione della Limited Company i costi si aggirano intorno ai 140 dollari e gli Stati Uniti, patria delle imprese di successo, dove i costi non superano i 613 dollari.
Italia e gli incentivi per le start-up
Lo Stato negli anni ha, però, previsto anche delle agevolazioni per le start-up cosiddette “innovative”. La startup innovativa è un’impresa giovane, ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita e rappresenta per questo uno dei punti chiave della politica industriale italiana.
Le imprese in possesso dei requisiti possono accedere allo status di startup innovativa tramite autocertificazione sottoscritta dal legale rappresentante e godere delle agevolazioni registrandosi nella sezione speciale dedicata del Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio della propria provincia.
I requisiti richiesti sono:
- è un’impresa nuova o costituita da non più di 5 anni;
- ha residenza in Italia, o in un altro Paese dello Spazio Economico Europeo ma con sede produttiva o filiale in Italia;
- ha fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro;
- non è quotata in un mercato regolamentato o in una piattaforma multilaterale di negoziazione:
- non distribuisce e non ha distribuito utili;
- ha come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico;
- non è risultato di fusione, scissione o cessione di ramo d’azienda.
Infine, una startup è innovativa se rispetta almeno 1 dei seguenti 3 requisiti soggettivi:
- sostiene spese in R&S e innovazione pari ad almeno il 15% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione;
- impiega personale altamente qualificato (almeno 1/3 dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori, oppure almeno 2/3 con laurea magistrale);
- è titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o titolare di un software registrato.
L’accesso a tali agevolazioni permette ai giovani e ai neo imprenditori di dimezzare i costi di costituzione che però sarebbero comunque ben oltre la media degli altri paesi Europei, tralasciando che non tutti i giovani e imprenditori non devono e possono necessariamente essere innovativi per poter avviare una propria attività.