PALERMO – Situazione di forte tensione in Italia per l’arrivo del nuovo Dpcm, che dovrebbe essere ufficializzato tra oggi e domani, come comunicato ieri dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Quest’ultimo ha affermato che sono necessarie ulteriori misure restrittive nella nazione poiché “il quadro epidemiologico appare particolarmente critico“.
Ma cosa cambia rispetto a prima?
Il nuovo Dpcm dividerà l’Italia e dunque le varie Regioni in tre aree che corrispondono a tre distinti livelli di rischio. Nella prima fascia rientreranno le aree a rischio più alto con un Rt oltre l’1,5 e si tratta nello specifico della Lombardia, del Piemonte e con molta probabilità anche della Calabria. Le Regioni in questione entreranno probabilmente in lockdown.
Per quanto concerne la seconda fascia, qui si collocano le Regioni con Rt compreso tra 1,25 e 1,5, tra cui anche la Sicilia quasi sicuramente. In tali aree si rischia la chiusura di ristoranti, bar e attività simili.
Infine, nella terza fascia rientrano tutte le Regioni con Rt compreso tra l’1 e l’1,25. Secondo gli ultimi dati in tale area rientrerebbero solo la Basilicata e la Sardegna.
Un breve riepilogo delle nuove ipotetiche misure su base nazionale vede al centro della questione:
- coprifuoco fissato alle ore 21, anche se sull’orario persistono incertezze poiché Conte non ha specificato, bensì si è limitato a dichiarare “fascia serale più tarda“;
- no agli spostamenti da una Regione all’altra se non per comprovate esigenze lavorative, motivi di studio, di salute, di necessità;
- riduzione fino al 50% del limite di capienza nei mezzi pubblici locali;
- didattica a distanza dalla terza media in poi e dunque per tutte le scuole secondarie di 2 grado;
- chiusura nei giorni festivi e prefestivi dei centri commerciali, a eccezione di farmacie, parafarmacie, negozi di genere alimentare, tabacchi, ed edicole;
- chiusura di cinema, teatri e palestre;
- chiusura di sale gioco, sale bingo, sale scommesse e di videogiochi ovunque esse siano collocate;
- chiusura di musei e mostre. Sul punto in questione è già scoppiata la polemica da parte dell’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana Alberto Samonà che afferma: “Al governo non frega della cultura”.
In merito alla novità sulle fasce geolocalizzate di rischio si è espresso anche il presidente della Sicilia Nello Musumeci che ha dichiarato: “Occorre comprendere da subito come aggiornare e rendere più evidenti i parametri per le chiusure localizzate e i margini di manovra che eventualmente verranno assegnati alle Regioni”. Poiché, stando alle prime indiscrezioni, pare che siano proprio le autorità regionali ad avere il comando su misure più restrittive dopo il nuovo Dpcm.
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