Coronavirus, i giorni di festa all’insegna della paura e della divisione

Coronavirus, i giorni di festa all’insegna della paura e della divisione

La celebrazione della festa d’Ognissanti e la commemorazione dei defunti aprono un lungo periodo di celebrazioni invernali ricco di ricorrenze, tradizioni e momenti da trascorrere in famiglia.

Incontri, pranzi infiniti e riunioni chiassose sono un emblema dei giorni di festa siciliani e italiani, ma quest’anno pare che tutto rimarrà congelato a causa delle restrizioni dettate dall’emergenza sanitaria da Coronavirus. Ma quali sono i pericoli del Coronaviurs per la psicologia degli italiani?

Il Coronavirus ha messo a dura prova la psicologia degli italiani soprattutto durante la prima ondata della pandemia che ha costretto milioni di cittadini a chiudersi in casa in nome della protezione delle salute di tutti.

La paura e i divieti dettati hanno fatto si che in un primo momento il diffondersi dell’epidemia, dopo mesi di sacrifici, si arrestasse restituendo un briciolo di normalità agli italiani combattuti tra la voglia di ritornare a vivere come prima e la diffidenza.

Gli ultimi regolamenti d’emergenza emanati dal Governo nazionale, e recepiti dalle Regioni, pongono dei limiti alla mobilità – meno stringente rispetto alla prima fase -e alle attività ritenute non essenziali adoperando il coprifuoco nelle Regioni dove la situazione sanitaria è più grave.

Tenendo sempre in considerazione l’importanza dei provvedimenti per la salvaguardia della salute collettiva, la costante paura e la conseguente divisione fisica a cui i cittadini si sono dovuti abituare da mesi rischiano di creare dei seri problemi psicologici andando a colpire i membri più deboli della collettività e delle famiglie: anziani e bambini.

Per quanto riguarda la salute degli anziani, il pericolo incombente è quello della depressione e dell’alienazione. Il rischio aumenta maggiormente per tutti quei soggetti affetti da altre patologie che rendono l’organismo ancora più sensibile e, di conseguenza, il contatto con gli altri si trasforma in un vero e propio attentato alla salute.

I più giovani, invece, rischiano di isolarsi dalla società a causa dell’improvvisa interruzione dell’attività didattica e, anche se tutti erano preparati all’applicazione della Dad per un lungo periodo, per gli studenti questo può trasformarsi in un vero e proprio trauma.

La scuola non è solo il luogo di crescita didattica, ma anche il posto in cui i giovani cittadini si formano dal punto di vista emotivo. Questo distaccamento forzato dal luogo preposto alla socialità per eccellenza può causare nelle giovani menti diffidenza e paura nei confronti dell’altro.

Nel valutare le opzioni migliori per la salvaguardia della salute collettiva, è sempre necessario tenere in considerazione i pericoli emotivi e psicologici dei cittadini e ancor di più di coloro che sono più deboli.

Immagine di repertorio