ITALIA – Si è svolta, nella Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la conferenza stampa del premier Draghi e del ministro della Salute, Roberto Speranza, sugli ultimi aggiornamenti relativi all’emergenza Covid in Italia.
Scuole e vaccini sono stati tra gli argomenti principali.
Sulla vicenda vaccini, e nello specifico sul caso AstraZeneca, Draghi ha annunciato nuovi criteri della Commissione Europea per bloccare l’esportazione di un certo vaccino: “Prima l’unico requisito che autorizzasse a bloccare, come abbiamo fatto noi, l’export di un certo vaccino era che la società che producesse i vaccini non avesse rispettato in passato i contratti (è il caso di AstraZeneca). Ieri la Commissione ha allargato questo criterio, introducendo le parole ‘proporzionalità‘ e ‘reciprocità‘. Conta anche cosa fa il Paese verso cui un vaccino è diretto, cioè se esso stesso blocca le esportazioni o no. Questo allarga la possibilità della Commissione di bloccare le esportazioni. La proporzionalità è un criterio più sottile. Qui si ha una spedizione di vaccini verso un Paese che ha una percentuale già alta di vaccinati. In quel caso, la Commissione pensa che si potrebbe più facilmente eventualmente ritardare o bloccare l’esportazione di un certo vaccino. Il non rispetto dei contratti deve sempre rimanere un criterio importante, naturalmente”.
Sul vaccino Sputnik russo e alle richieste avanzate da alcune Regioni italiane di utilizzarlo, il premier ha dichiarato: “Mi riservo di esaminare la parte giuridica degli ultimi contratti. Qui c’è in gioco anche la salute degli individui, la vita e la morte, bisogna sempre cercare di rafforzare il coordinamento europeo. Poi, se non si vede una soluzione, è chiaro che dovremo cercare altre strade. Ma io starei attento a fare questi contratti”.
Da un’indagine fatta dalla Commissione sul vaccino Sputnik, inoltre, sarebbe emerso che la Russia potrebbe produrre al massimo di 55 milioni di dosi (il 40% per la Russia e il 60% per altri siti internazionali, con la precisazione che si tratta di un vaccino che di dosi ne prevede due per ciascuno). Draghi conferma inoltre che l’Ema sta producendo una review sulle componenti del vaccino in attesa della proposta ufficiale per l’approvazione. L’Agenzia potrebbe non pronunciarsi per circa 3-4 mesi.
“Per noi è indispensabile che le agenzie regolatorie possano garantire che un vaccino messo in commercio sia efficace e sicuro. Al di là della nazionalità degli scienziati che hanno lavorato a questo vaccino, per noi l’importante è questo”, ha aggiunto il ministro Speranza, confermando che per il vaccino russo si attenderanno comunque le autorizzazioni di Ema e Aifa. Grande la fiducia delle autorità sanitarie anche per il vaccino italiano ReiThera, in fase di sperimentazione.
Altro argomento importante durante la conferenza stampa è stato quello delle chiusure. Le proteste contro la Dad e, soprattutto, la chiusura prolungata delle attività e degli esercizi, si moltiplicano e le domande degli italiani sono sempre di più. Purtroppo, solo i dati delle prossime settimane potranno dare risposte chiare a riguardo.
Sulla scuola, si parla di riaperture dopo Pasqua, almeno fino alla prima media. Di fronte alle critiche avanzate da tanti, il premier Draghi ha ritenuto opportuno spiegare questa scelta: “Le decisioni prese fino a ora hanno portato a una diminuzione netta nel tasso di contagi. Il resto della situazione rimane molto critica e preoccupante, però se ci fosse stato uno spazio lo avremmo utilizzato per la scuola, fino alla prima media Aprire ulteriormente aumenta le forme di contagio. Le ultime evidenze scientifiche mostrano come la scuola, fino alla prima media in particolare, sia fonte di contagio in misura molto limitata. Ciò che è fonte di contagio è tutto ciò che ruota attorno alla scuola, come il trasporto e le attività parascolastiche. Più si alza l’età scolastica, più queste attività aumentano”.
“Le scuole sono un luogo di contagio limitato, ma solo in presenza di tutte le altre restrizioni. Se queste restrizioni venissero completamente abolite, le scuole diventerebbero un punto di contagio elevato”.
Su questo punto e alla luce dei risultati ottenuti negli ultimi giorni, il ministro della Salute ha aggiunto: “Le misure che abbiamo adottato nelle ultime settimane ci hanno permesso di verificare alcuni segnali di rallentamento dei contagi. L’ISS segnala un indice Rt a 1.08, per la prima volta dopo settimane c’è una decrescita”.
“C’è ancora una situazione delicata, che va seguita con la massima attenzione, ma ci possiamo consentire, in un quadro che resta molto prudenziale, una scelta che vuole dare un segnale molto rilevante a un pezzo strategico della nostra società. Abbiamo deciso in Cabina di Regia di spendere questo piccolo ‘tesoretto’ che abbiamo a disposizione sulla scuola“.
Fonte immagine e video: Palazzo Chigi
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