Giornata mondiale dell’ambiente: c’è solo una terra e dobbiamo salvarla

Giornata mondiale dell’ambiente: c’è solo una terra e dobbiamo salvarla

ITALIA – Oggi, domenica 05 giugno, si celebra la giornata mondiale dell’ambiente. Non un’anno qualsiasi, perché la festività è stata proclamata nel 1972 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite in occasione dell’istituzione del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente.

Ogni anno la giornata ha un tema specifico e un nuovo Paese ospitante e quest’anno, come 50 anni fa, sono la Svezia e “OnlyOneEarth” (SoloUnaTerra), per ribadire la necessità di vivere in modo sostenibile e in armonia con la natura poiché le risorse sono limitate e devono essere salvaguardate.

L’organizzazione internazionale che si batte contro i cambiamenti climatici a favore della tutela dell’ambiente e dell’uso sostenibile delle risorse naturali è l’UNEP (UN Environment Programme). Tramite i suoi canali social lancia messaggi, documentari, aggiornamenti e consigli su come ridurre il nostro impatto ambientale.

Gli slogan che si leggono sulla pagina Fecebock di UNEP contengono dei messaggi molto chiari: “Non possiamo avere uno Stoccolma+100! Il momento di agire è ora. Le azioni coraggiose sono il nostro obbligo morale. #OnlyOneEarth”; “La scienza è chiara e il tempo sta finendo – dobbiamo passare dal danneggiare il nostro pianeta a curarlo. Bisogna ripensare al modo in cui viviamo e al modo in cui consumiamo. C’è #SoloUnaTerra. Dobbiamo prendercene cura”.

In Italia, e in Sicilia soprattutto, c’è molto da fare per migliorare la situazione ambientale. Ogni giorno che passa la situazione diventa più invivibile e complicata. Solo pochi giorni fa è stato pubblicato il primo rapporto Censis-Green&Blue sulla transizione ecologica, dove i dati sono tutt’altro che incoraggianti per la nostra isola che si piazza stabilmente con le sue varie città e provincie agli ultimi posti di tutte le classifiche.

Nel nostro territorio è presente ogni tipo di inquinamento: mari, aria, suolo e delle falde acquifere. È di poche settimane fa la notizia che l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia Europea per aver superato in maniera continuativa il limite di 40 microgrammi per metro cubo di biossido d’azoto (NO2). Nel Bel Paese, da nord a sud (con particolare attenzione a Catania), c’è stato un mancato rispetto, sistematico e continuativo, del valore limite annuale, dovuto anche alla mancata adozione a partire dal giugno 2011, di piano per la qualità dell’aria.

Nature in Mind

In Italia è un tema che sta a cuore, tanto che, nei giorni tra il 19-2o maggio si è organizzato a Roma, un Convegno internazionale, organizzato dall’Arma dei carabinieri in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, Ministero della Transizione Ecologica, Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e World Enviromental Education Congress Network.

Il tema centrale è stato il valore della biodiversità all’insegna di un futuro più verde e sostenibile. L’evento è stata l’occasione per la presentazione e firma del protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Istruzione e l’Arma dei carabinieri per l’educazione ambientale.

Inoltre, è stata presentata la Carta per l’educazione alla biodiversità fortemente voluta dalla Presidenza della Repubblica e sostenuta dai Ministeri della Transizione Ecologica e dell’Istruzione. Una Carta per guidare le nuove generazioni a comprendere la complessità dei fenomeni della natura e ad agire per il percorso di transizione ecologica e culturale.

L’iniziativa si inserisce all’interno del Piano “RiGenerazione Scuola”. È il Piano voluto dal Ministero dell’Istruzione per la transizione ecologica e culturale, pensato nell’ambito dell’attuazione dell’Agenda 2030 dell’ONU, per educare studentesse e studenti ad abitare il pianeta in modo nuovo e a rendere i giovani protagonisti del cambiamento.

Foto di Free-Photos da Pixabay