ITALIA – Durante la notte tra il 5 e il 6 gennaio, secondo la tradizione, un’anziana signora vola a cavallo della sua scopa per portare doni e calze piene di dolciumi ai bambini buoni e carbone ai bambini monelli.
Ma l’uso specifico del carbone di certo non è una casualità. Secondo diversi studi, alcuni riti antichi consistevano nel bruciare fantocci come simbolo di rinnovamento. La cenere rappresenterebbe quindi una sorta di purificazione: sarebbe un simbolo della fine dell’anno appena trascorso, ma anche dell’inizio di un anno nuovo e pieno di opportunità.
Ma il tradizionale carbone non lo si trova come una volta, ma in una versione dolcissima che rappresenta un monito goloso. È un composto fatto a base di albumi e zucchero e il colore nero, caratteristico del carbone, è dato da un colorante alimentare.
Il suo sapore dolce, insieme all’aspetto impreziosito da altro zucchero, lo rendono una sorta di grande caramella, che si presenta in pezzi, uguale all’originale. Oggi, può essere considerato un dolce a tutti gli effetti.
Nonostante ciò, i più piccoli continuano a preferire i consueti dolci che, ogni anno, aspettano di trovare nelle loro calze colorate nella mattina del 6 gennaio.
Foto di repertorio
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