ITALIA – Pensavate di avere un po’ di riposo dopo le abbuffate di giorno 24 e 25 dicembre? Mi dispiace per voi ma vi sbagliate di grosso.
Festa di Santo Stefano, una continuazione del Natale
La festività liturgica di Santo Stefano è fissata per il 26 dicembre, subito dopo la celebrazione del Natale. Questo giorno commemora i “comites Christi“, i primi testimoni del Figlio di Dio dopo la sua venuta sulla terra, che patirono il martirio.
Il nome Stefano ha radici greche e significa “coronato“. È riconosciuto come patrono dei diaconi, il cui simbolo sono le pietre della lapidazione. Viene invocato contro il mal di pietra, noto come calcoli renali, ed è anche il patrono dei tagliapietre e dei muratori.
Le origini di Santo Stefano
Le origini di Santo Stefano, il venerato martire, sono incerte. Si presume che fosse di origine greca, data la diversità di popolazioni, lingue, costumi e religioni presenti a Gerusalemme all’epoca.
Potrebbe essere stato un ebreo educato nella cultura ellenistica e sicuramente fu uno dei primi convertiti al cristianesimo. Seguì gli Apostoli e, grazie alla sua cultura, saggezza e autentica fede, divenne il primo dei diaconi di Gerusalemme.
Salto nel presente, come viene festeggiato oggi
Facendo un grande salto dal passato al presente, durante questo giorno compreso nel periodo delle festività natalizie acquisiscono grande appeal le mangiate di gruppo in campagna.
Arrostite da capogiro e tavole imbandite con qualsiasi cosa che danno l’impressione di non terminare mai sono alla base di un periodo in cui le bilance riposano per poi richiamare insistentemente dopo la prima settimana di gennaio.
Foto di repertorio