Inchiesta Società Interporti, chiesto processo per Falcone e Armao

Inchiesta Società Interporti, chiesto processo per Falcone e Armao

CATANIA – È stato chiesto un processo per Falcone e Armao. Il primo, assessore regionale all’Economia, è indagato per il suo precedente incarico di assessore alle Infrastrutture, invece il secondo è l’ex vicepresidente della Regione. L’annuncio arriva dalla Procura di Catania che ha ufficializzato il rinvio a giudizio di sette persone, in merito all’inchiesta sulla Società Interporti di Sicilia (Sis). L’inchiesta è cominciata a seguito di un esposto presentato da alcuni dipendenti dell’azienda pubblica. Al centro dell’indagine c’è il falso possesso della laurea, dichiarato da Cristina Sangiorgi, una dipendente della Sis.

Nel gennaio scorso, sono stati sottoposti agli arresti domiciliari diversi individui: tra questi spiccano i nomi dell’ex deputato regionale Nino D’Asero, del direttore esecutivo della Società Interporti, Rosario Torrisi Rigano, dell’imprenditore Salvatore Luigi Cozza e di un dipendente dell’azienda. La richiesta di rinvio a giudizio vede coinvolto anche Giuseppe Li Volti, ex assistente parlamentare e coordinatore della segreteria particolare di Falcone.

Le accuse dei sette indagati processo per falcone e armao

Le ipotesi di reato nel complesso includono innanzitutto l’induzione indebita a fornire o promettere vantaggi: questa è l’unica accusa che grava sulle spalle di Falcone e Armao. Si prosegue poi con il peculato, la corruzione e la contraffazione e l’uso di sigilli pubblici.

Sembra che siano emerse anche “interferenze illecite” da parte di D’Asero nei confronti di Torrisi Rigano, tramite l’intermediazione di alcuni politici, al fine di revocare il licenziamento per giusta causa di Sangiorgi. Secondo l’accusa, D’Asero si sarebbe rivolto a Falcone, Armao e Li Volti, i quali avrebbero esercitato pressioni sull’amministratore unico della Sis affinché revocasse il licenziamento.

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