Il Pil in Sicilia cresce più che nel resto d’Italia, ma l’inflazione è altissima: il report Bankitalia

Il Pil in Sicilia cresce più che nel resto d’Italia, ma l’inflazione è altissima: il report Bankitalia

PALERMO – Nonostante un tasso d’inflazione nei primi sei mesi dell’anno al 10,4% rispetto all’8,9% della media nazionale, in Sicilia l’economia corre di più rispetto al Paese, con tutti gli indicatori di segno positivo: occupazione, liquidità delle imprese, credito alle famiglie.

Il Pil nell’Isola, a giugno 2022, fa segnare +5,8%, leggermente superiore al totale nazionale.

È quanto emerge dalla nota di “Aggiornamento congiunturale” della Banca d’Italia, presentata stamani in conferenza stampa, a Palermo, dal direttore della sede siciliana Emanuele Alagna e dai funzionari Cristina Demma e Francesco David.

Tutti gli indicatori evidenziano un andamento espansivo dell’economia – ha detto Francesco Davidanche se regna tanta incertezza per l’aumento dell’inflazione e la guerra in Ucraina. Cominciano ad arrivare segnali non incoraggianti, come emerge dal sentimento delle imprese“.

Per Bankitalia, l’inflazione ha eroso il potere di acquisto delle famiglie più deboli alle prese con gli aumenti dei costi dell’energia e quelli alimentari ma ha mitigato l’impatto del rialzo dei tassi d’interesse, il cui incremento non ha fermato il ricorso ai mutui per l’acquisto e la ristrutturazione delle abitazioni.

La produzione industriale è aumentata del 3%, dato che conferma il sondaggio tra le imprese di Bankitalia secondo cui nei primi nove mesi dell’anno è cresciuto il fatturato delle aziende sia quelle orientale al mercato interno sia quelle più indirizzate all’export: dal sondaggio emerge tuttavia un indebolimento delle prospettive, relativo al clima di fiducia e agli ordini. Il comparo dei servizi ha fatto registrare numeri da record, col turismo in particolare che per redditività e fatturato sta tornando ai flussi pre-pandemia: +55% di presenza nei primi otto mesi dell’anno.

Buona performance nel mercato del lavoro: l’occupazione aumenta del 3,9% (3,6% in Italia), con un incremento dei contratti a tempo indeterminato. Le nuove posizioni lavorative segnano 57.000 posti, al netto delle cancellazioni. Diminuiscono le persone in cerca di lavoro, col tasso di disoccupazione al 17,7% (-2,4% rispetto al 2021).

Foto di repertorio