Il Liceo Classico “M. Cutelli e C. Salanitro” organizza il seminario “Sessant’anni dalla legge 66/1963”

Il Liceo Classico “M. Cutelli e C. Salanitro” organizza il seminario “Sessant’anni dalla legge 66/1963”

CATANIA – Ieri, si è svolto nell’Aula Magna del Liceo Classico “Mario Cutelli e Carmelo Salanitro” il seminario di studi “Sessant’anni dalla legge 66/1963. La cultura a sostegno delle donne nella conquista della parità”. Iniziativa organizzata dal Liceo Classico “M. Cutelli e C. Salanitro” e promossa dagli alunni della Terza D dell’anno scolastico 1962/63, in occasione dei sessant’anni dall’esame di Maturità.

Come spiega la Dirigente scolastica prof.ssa Elisa Colellagli ex alunni della classe Terza D del “Cutelli” diplomatisi in quella data, rappresentati dal dott. Giovanni D’Angelo, con cui abbiamo condiviso l’entusiasmo nell’organizzare l’evento, hanno deciso di celebrarne la ricorrenza insieme alla senatrice Anna Finocchiaro, al dott. Giuseppe Meliadò e alla dott.ssa Maria Grazia Vagliasindi, per ripercorrere insieme a loro il lungo cammino, complesso e pieno d’ostacoli che ha consentito alle donne di accedere a professioni e carriere lavorative raggiungendo quei ruoli che un tempo erano privilegio esclusivo degli uomini“.

Nell’anno in cui si diplomavano i “ragazzi della terza D”, infatti, il percorso di affermazione dei diritti delle donne in Italia compiva un passo importante con il riconoscimento della parità diritto di accesso alle cariche, alle professioni e agli impieghi pubblici; legge che rappresenta, utilizzando le parole del dott. Giovanni D’Angelo, ex componente del CSM, “un compimento ancora in itinere“. Ci sono, ancora, ostacoli da superare ma il percorso che ci ha condotti fino ad oggi non è storia di debolezza femminile, come ha sottolineato la senatrice Anna Finocchiaro, già Ministro delle pari opportunità, ma è testimonianza storica della forza delle donne. Ad esempio di ventuno donne che hanno partecipato all’Assemblea Costituente dopo la sconfitta del fascismo, delle donne che si sono rimboccate le maniche e hanno mandato avanti il Paese durante i due conflitti mondiali, delle donne staffette partigiane, delle donne che hanno imbracciato i fucili della Resistenza, “oltraggiando” la tradizionale visione della donna angelo del focolare. Donne che hanno fatto l’Italia e che hanno lottato per il riconoscimento pratico dell’uguaglianza formalmente sancita dalla Costituzione.

È una storia di diritti “feriti” come dice Maria Grazia Vagliasindi, presidente della Corte d’Appello di Caltanissetta, prima donna a ricoprire una carica simile in Sicilia, ma se la storia ci insegna qualcosa questa è la dignità, ha proseguito la Vagliasindi la dignità di “essere vista come meriti e in questo il ruolo della scuola è fondamentale, il talento deve attingere solo alla conoscenza e la cultura consente a ciascuno di noi di conquistarsi la propria parte nella vita. […] il punto è il talento, il carisma la centratura“. Sul ruolo determinante della formazione scolastica, quale indiscutibile motore del cambiamento e del progresso sociale, hanno concordano tutti gli intervenuti. La scuola è il luogo per rivivere il passato attraverso la memoria degli eventi e le parole della letteratura. La scuola come allenamento alla saggezza, fucina per la conquista di nuove e importanti mete, di un nuovo umanesimo che renda giustizia del valore che ciascuno di noi porta con sé in quanto essere umano.

I contribuiti alla riflessione sono venuti anche da alcuni ospiti di riguardo presenti in sala: la dott.ssa Maria Carmela Librizzi, prefetto di Catania, e il dott. Filippo Pennisi, presidente della corte d’appello di Catania, e gli alunni presenti in Aula Magna e collegati in diretta streaming dalle classi hanno partecipato con entusiasmo e coinvolgimento sia per il tema trattato che per le indiscutibili doti dei relatori.

In conclusione, forse semplificando ma senza voler banalizzare, la storia delle donne è fatta dalle donne, donne che hanno lottato con instancabile determinazione e non si sono mai fermate una volta raggiunto il traguardo, e non sarà un caso che la Dirigente scolastica della scuola che ha organizzato e ospitato il seminario sia una donna.