Il “Karol Wojtyla” di Catania: esempio di efficienza nella scuola siciliana, l’intervista al Dirigente Di Piazza

Il “Karol Wojtyla” di Catania: esempio di efficienza nella scuola siciliana, l’intervista al Dirigente Di Piazza

CATANIA – L’emergenza epidemiologica sta contrassegnando e scandendo la nostra vita sociale, personale e
professionale. La scuola in special modo viene coinvolta nell’impianto organizzativo, nella metodologia dell’insegnamento-apprendimento e nella vita relazionale di tutti gli attori agenti e destinatari della prassi educativo-didattica e amministrativa: studenti, docenti, personale ATA e, non ultime, le stesse famiglie.

L’Istituto “Karol Wojtyla” di Catania, rappresentato dal Dirigente Scolastico dott.ssa Daniela Di
Piazza, ha messo in campo già dal sorgere della nuova condizione dettata dalla pandemia tutte le azioni ed i processi necessari ad affrontare l’emergenza.

L’Istituto insiste in più zone dell’area metropolitana di Catania, consta di cinque plessi, una sede carceraria (la C.C. di Bicocca), ed una offerta didattica serale. Numerosi gli studenti, quasi duemila. Con l’emanazione dell’Ordinanza regionale è stata immediatamente garantita la Didattica a distanza al 100% a tutti gli studenti e tale sarà fino al 13 novembre. Il nuovo DPCM ministeriale fissa al 24 novembre il termine per le operazioni riferite all’organizzazione didattica con almeno il 75% di attività a distanza ed il rimanente 25% di didattica in presenza.

 

 

In ottemperanza alle norme vigenti dunque si è approntato un impianto funzionale alla Dad che vedrà gli studenti garantiti nell’esercizio del Diritto allo studio e, in particolare gli studenti del Wojtyla che è un istituto professionale saranno posti nelle condizioni di fruire del 25% dell’attività didattica laboratoriale professionalizzante.

Dal punto di vista tecnologico l’Istituto si è dotato di tutti gli strumenti idonei alla realizzazione delle lezioni online e dello smartworking per il personale ATA, al fine di garantire in primis la sicurezza di tutti.

 

 

Particolare cura per studenti svantaggiati (Bes, Diversamente abili, Dsa) che necessitano di peculiari attenzioni in relazione alla loro “fragilità”al fine di favorire l’ottimizzazione dei processi di apprendimento e l’inclusione a tutto tondo.

Il Dirigente Scolastico afferma: “Gli studenti non sono abbandonati a se stessi, ma condotti per mano, accompagnati in ogni azione anche per gli aspetti attinenti alla sfera psicologica, in un momento in cui specialmente i più giovani sono meno attrezzati degli adulti e risentono maggiormente della condizione di isolamento e della conseguente difficoltà di relazione”.