I.C. Cavour Scuola Secondaria di primo grado, “Con la scuola e la cultura la mafia non fa paura”

I.C. Cavour Scuola Secondaria di primo grado, “Con la scuola e la cultura la mafia non fa paura”

CATANIA – In linea con i principi di cittadinanza attiva promossi dal PTOF e perseguiti dalla Dirigente, prof.ssa Maria Gabriella Capodicasa, dai referenti del progetto alla Legalità, prof. Salvatore Pepi e prof.ssa Agata Petrosino, nonché da tutto il team docente, giovedì 23 marzo 2023, la II B, la II C e la II G  – quali classi rappresentanti dell’I.C. Cavour di Catania –  hanno partecipato alla XXVIII Giornata della memoria e dell’impegno per la commemorazione delle vittime delle mafie promossa dalle reti territoriali di Libera.

“Con la scuola e la cultura la mafia non fa paura” è stato lo slogan gridato dalle alunne e dagli alunni della Scuola Secondaria con l’intento di rinnovare e di fortificare l’impegno nella costruzione di un’alternativa alla prevaricazione e alla criminalità organizzata.

È stata una giornata di ripartenza in cui si è posto al centro l’importanza del ricordo e della memoria delle vittime innocenti nonché il diritto fondamentale e primario alla verità che appartiene tanto alla vittima quanto ai familiari della stessa, e anche a noi tutti.

È stato un momento di riflessione, di approfondimento e di incontro, di relazioni vive e di testimonianze attorno ai familiari delle vittime innocenti delle mafie.

È stato, altresì, il momento in cui si è dato spazio alla denuncia della presenza delle organizzazioni criminali mafiose e delle connivenze con politica, economia e massoneria deviate.

Gli alunni protagonisti in prima linea, guidati dai professori Salvatore Pepi, Agata Petrosino, Maria Concetta Parisi, Salvatrice Bognanno, Antonio Caruso e Francesca Aiello hanno letto i nomi delle vittime: averli scanditi con cura è stato un modo per far rivivere quegli uomini e quelle donne, quei bambini e quelle bambine colpiti dalla mafia; per non far morire le idee testimoniate, per tenere vivo l’esempio di chi ha combattuto le mafie a viso aperto e non ha ceduto alle minacce e ai ricatti che gli imponevano di derogare dal proprio dovere professionale e civile, ma anche le vite di chi, loro malgrado, si sono ritrovati nella traiettoria di una pallottola o vittima di potenti esplosivi diretti ad altri.

Grande importanza educativa ha avuto “il far memoria”: infatti, rappresenta lo strumento portante attraverso il quale sviluppare un percorso di consapevolizzazione, di rielaborazione e di impegno a scuola e nel territorio.

La partecipazione al corteo è stato un un’occasione di essere portatori di una memoria collettiva, di vivere in prima persona percorsi di conoscenza e riflessione sulle ingiustizie passate e presenti, così come sulle tante esperienze di riscatto civile nelle nostre comunità, per farsi quotidianamente animatori del cambiamento.

Le foto