GELA – Lunedì pomeriggio i poliziotti del commissariato di Pubblica Sicurezza di Gela (CL) hanno eseguito l’ordinanza di applicazione della misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Gela, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un gelese 18enne, ritenuto responsabile del reato di danneggiamento seguito da incendio.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica ed eseguite dagli agenti della Sezione investigativa del Commissariato, hanno preso le mosse dall’incendio avvenuto a Gela lo scorso 4 settembre 2020, intorno alle ore 3, allorquando una volante della Polizia di Stato, è intervenuta in via Livorno, per la segnalazione di un’auto in fiamme. Sul posto anche i vigili del fuoco, che, dopo avere domato le fiamme, hanno riscontrato la natura dolosa dell’incendio che ha convolto quattro auto e il prospetto della facciata di un palazzo.
Le fiamme sono state alimentate mediante l’utilizzazione di liquido accelerante e la prima autovettura ad essere avvolta dalle fiamme è stata una Fiat 600. Così il fuoco si è propagato in direzione delle altre vetture parcheggiate nei pressi, una Chevrolet Kalos, una Fiat Punto e una Mercedes Classe A ed è intervenuto anche il personale sanitario, in quanto alcuni dei presenti avevano accusato dei malori, dovuti all’inalazione dei fumi. L’incendio ha provocato anche l’annerimento di tutto il prospetto dello stabile di via Livorno 88, il danneggiamento del portone d’ingresso, delle avvolgibili del primo e secondo piano, del tubo di scarico dell’acqua piovana, dei motori dei condizionatori, del passamano dei balconi, dei fili elettrici, della fibra ottica e persino la morte di due volatili tenuti in gabbia al secondo piano.
I poliziotti, dopo le prime incombenze, hanno provveduto a sentire alcune persone informate sui fatti, apprendendo notizie utili a ricondurre il grave gesto a una vicenda sentimentale conclusasi in modo burrascoso e al gesto di ritorsione del giovane destinatario dell’odierno provvedimento nei confronti del nucleo familiare dell’ex compagna. Fondamentali si sono rivelate per giungere all’individuazione del piromane, le immagini videoregistrate dai sistemi di videosorveglianza privati, le dichiarazioni delle parti lese e la disamina dei tabulati e del traffico telefonico intervenuto fra l’incendiario e la ex compagna.
La Procura della Repubblica di Gela, sulla base delle risultanze investigative del Commissariato, ha presentato istanza per l’odierna misura cautelare al giudice per le indagini preliminari in tempi brevissimi, che, una volta valutati i fatti, ha emesso l’odierno provvedimento al fine di impedire nuove azioni di rappresaglia da parte del giovane contro la sua ex.
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