Franco Battiato, un anno dalla sua morte: dal legame con la “sua” Sicilia ai suoi più grandi successi

Franco Battiato, un anno dalla sua morte: dal legame con la “sua” Sicilia ai suoi più grandi successi

SICILIA – Un anno fa si spegneva Franco Battiato, un artista che ha lasciato un segno indelebile nel panorama musicale italiano.

Nato nel 1945 a Ionia (l’attuale Riposto) in provincia di Catania, il cantautore si è distinto per aver spaziato con successo da un genere all’altro, senza mai perdere la sua riconoscibilità.

Battiato può indubbiamente essere considerato un artista completo, infatti oltre alla carriera musicale ha scelto di assecondare altre sue attitudini: oggi lo ricordiamo anche per il suo contributo come pittore e regista.

La sua voce inconfondibile ha allietato per decenni un pubblico che con amarezza piange da un anno la sua scomparsa: una ferita che ancora non accenna a rimarginarsi quella dovuta alla morte del cantautore, strappato ai suoi affetti e ai suoi ascoltatori da una malattia che lo avrebbe lentamente lacerato fino a sconfiggerlo definitivamente il 18 maggio 2021.

Sulla patologia contro cui ormai da anni combatteva, il cantautore ha sempre mantenuto il massimo riserbo, come del resto hanno scelto di fare anche i familiari che – a seguito del decesso dell’artista – non hanno mai dichiarato apertamente la natura della malattia.

Una carriera di successi

Il celebre artista, all’anagrafe Francesco Battiato, è stato protagonista di molteplici esperimenti musicali che l’hanno visto approfondire e mescolare stili diversi fino a conquistare una vasta fetta di pubblico.

Tra i suoi innumerevoli successi non si possono non citare “L’era del cinghiale bianco” (1979), “Centro di gravità permanente” (1981), “Voglio vederti danzare” (1982), “E ti vengo a cercare” (1988) e, per concludere, l’impareggiabile “La cura” (1996).

Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d’umore/Dalle ossessioni delle tue manie/Supererò le correnti gravitazionali/Lo spazio e la luce per non farti invecchiare”, questi i versi scritti e cantati da Battiato che con “La cura” ha donato al suo pubblico una delle più belle dichiarazioni d’amore mai esistite fino a ora.

Battiato e la “sua” Sicilia

Del Maestro è impossibile non riconoscere l’ammirevole capacità di mantenere vivo – anche attraverso i suoi brani – il legame con la sua terra d’origine: la Sicilia.

Nato nel Catanese, il cantautore è riuscito a valorizzare i territori siciliani e a rappresentare – oggi più che mai – un motivo di profondo orgoglio per chi, conoscendo a fondo la Sicilia, è consapevole del fatto che essere siciliani non significa solo sottostare agli innegabili difetti che purtroppo ancora oggi vengono attribuiti all’Isola.

A testimoniarlo sono gli straordinari versi scritti da Battiato nel brano intitolato “Stranizza d’amuri”, un inno che – rivolto alle proprie radici – mette in luce alcuni degli aspetti più peculiari della Sicilia, a partire dall’inconfondibile atmosfera che caratterizza i suoi luoghi:“‘Ccu tuttu ca fora c’è ‘a guerra/ Mi sentu stranizza d’amuri… l’amuri”.

Un cantautore di successo ma non solo…

Oggi a rimpiangere Battiato non è esclusivamente il suo pubblico che – pur apprezzandolo artisticamente – non sempre ha avuto la possibilità di conoscere la persona che si celava dietro il cantautore.

Sono molteplici, infatti, gli artisti che, avendo instaurato un legame di amicizia – o semplicemente un rapporto di stima reciproca – con Franco Battiato, oggi versano una lacrima in più per lui.

In base agli aneddoti raccontati proprio da chi ha avuto l’opportunità di apprezzare da vicino la grandezza del Maestro, emerge certamente il suo carattere alquanto riservato, ma altrettanto allegro e gioioso.

Dietro la sua indole intellettuale e sofisticata, si nascondeva infatti un animo spiritoso e sempre pronto a intrattenere i suoi amici con una delle sue memorabili barzellette.

Le persone che lo hanno conosciuto e che hanno condiviso con lui diversi momenti, lo ricordano esaltandone una semplicità genuina che, per un uomo di grande spessore come lui, non era certo una qualità scontata.

Un artista “immortale”

Una pagina indelebile di storia quella scritta da Battiato che se n’è andato all’età di 76 anni lasciando, oltre a un vuoto incolmabile, anche la preziosa consapevolezza che – come canterebbe lui stesso in uno dei suoi brani più intimi e struggenti – “La vita non finisce/È come il sogno/La nascita è come il risveglio/Finché non saremo liberi/Torneremo ancora/Ancora e ancora“.

Foto di repertorio