Il flop del “2-5 Movida Bus”: usato solo da chi abita nel centro storico

Il flop del “2-5 Movida Bus”: usato solo da chi abita nel centro storico

CATANIA – Dopo aver capito che il “2-5 Movida Bus” non è molto conosciuto dai giovani catanesi, abbiamo in ogni caso voluto testare personalmente questo servizio per renderci conto se è usato e soprattutto da chi.

È venerdì sera, l’inizio del week-end all’insegna del divertimento e della movida per molti ragazzi di Catania. Nonostante siamo in pieno autunno, sembra una di quelle calde serate tipicamente estive.

Arriviamo in piazzale Sanzio intorno alle 22,15. Parcheggiamo la nostra auto che è praticamente quasi l’unica nell’ampio spazio. Ci dicono che il nostro autobus partirà tra un quarto d’ora circa.  Nell’attesa decidiamo quindi di chiacchierare un po’ con l’autista che guiderà il “Movida Bus”.

Chiediamo se di solito l’autobus è frequentato da ragazzi, visto che nasce soprattutto per loro. Il conducente, dopo aver precisato che lui lo sta guidando per la prima volta e che quindi non può darci informazioni sicure, aggiunge: “Per sentito dire dagli altri colleghi, so che viene usato dai giovani, che molti lo conoscono e lo aspettano. Soprattutto il mercoledì sera c’è più movimento di ragazzi”.

Sarà, intanto saliamo sul bus: è vuoto, c’è solo una ragazza. Quando le domandiamo se si trova lì perché deve raggiungere il centro storico per passare la serata, risponde che è solita usare quest’autobus semplicemente per tornare a casa in quanto è sprovvista di macchina.

movida bus

22,30: inizia il nostro viaggio sul “Movida Bus”. Con nostro grande stupore già alla prima fermata (quella di via Oliveto Scammacca) salgono tre ragazze: pare che siano dirette in centro per trascorrere qualche ora di divertimento. Ci avviciniamo quindi per chiedere se è la prima volta che usano quest’autobus. Una delle tre giovani, Chiara, ci dice: “Solitamente lo utilizziamo quando non riusciamo ad avere un passaggio da parte di qualche amica con la macchina. Abitiamo qui nelle vicinanze. Spesso però, quando lo prendiamo, soprattutto in tarda serata, non ci sentiamo molto al sicuro perché magari capita di vedere gente ubriaca o peggio ancora drogata”.

Le ragazze non hanno tutti i torti: poco dopo, sono ancora le 23,00 circa, salgono sull’autobus due tipi davvero poco raccomandabili.

Scendiamo alla fermata di piazza Stesicoro per passare qualche ora in centro in modo da poter vedere se, dopo, la situazione sull’autobus sarà cambiata, se ci saranno insomma ragazzi che rientrano e che riprendono la macchina in piazzale Sanzio.

Quando risaliamo sul nostro “Movida”, alla fermata di via Etnea, intorno all’1,45, troviamo una situazione totalmente diversa: un gruppo di circa sei ragazzi nei sedili anteriori, due ragazze in quelli più indietro e un ragazzo che viaggia da solo seduto nella parte centrale del bus.

Domandiamo al gruppetto se si sta dirigendo in piazzale Sanzio per riprendere le auto ma tutti dicono che scenderanno in zona viale Vittorio Veneto perché abitano lì.

Ci avviciniamo quindi a Mario, il ragazzo dei sedili centrali, il quale, dopo averci detto che non è la prima volta che usa questo bus, aggiunge: “Quando l’ho visto io era quasi sempre vuoto. Ora che ho visto un paio di persone mi è sembrato quasi strano. Credo che potenziare i mezzi pubblici potrebbe essere utile però il problema è togliere le macchine dal centro storico. Fino a quando i catanesi continueranno ad avere la possibilità di parcheggiare nelle vicinanze dei pub o delle pizzerie continueranno a non usare gli autobus”. Anche lui scende prima del capolinea per rientrare a casa.

Ritorniamo quindi in piazzale Sanzio in compagnia del solo autista. Il conducente, dopo averci spiegato che purtroppo non sempre la durata del giro prevista di 40 minuti può essere rispettata per la presenza di auto parcheggiate in malo modo che intasano il traffico, alla fine ammette: “Forse la possibilità di parcheggiare gratuitamente in piazzale Sanzio non è molto conosciuta dai giovani, o almeno essendo possibile posteggiare proprio in pieno centro storico, i ragazzi preferiscono utilizzare la macchina”.