PALERMO – Guglielmino Nicastro, giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Palermo, ha condannato a 14 anni di carcere Salvatrice Spataro e i figli Vittorio e Mario Ferrera responsabili dell’omicidio di Pietro Ferrera, marito della donna e genitore dei due.
Salvatrice Spataro confessò di aver ucciso il marito perché esasperata dai continui litigi e dalle sue imposizioni, tanto da affermare che una vita in carcere sarebbe stata comunque migliore degli anni passati in compagnia del marito caratterizzati da liti e maltrattamenti. Anche i figli del 49enne sono stati arrestati e condannati a scontare la stessa pena della madre: 14 anni di reclusione.
L’uomo è stato ucciso la sera del 14 dicembre 2018 con 57 coltellate, dopo aver “chiesto” alla moglie un rapporto sessuale che non era disposta ad avere. La donna, rifiutandosi, ha poi deciso di colpirlo alle spalle con un coltello da cucina. Attirati dalle urla poi, anche i figli maggiori hanno aiutato la madre a completare l’assassinio con altri colpi di coltello, inferti anche quando Pietro Ferrera era già steso a terra privo di coscienza.
Ai fini della condanna, il giudice ha escluso l’aggravante della crudeltà ma oltre alla reclusione, ha condannato i tre a risarcire i due fratelli minori che si sono costituiti parte civile, assistiti dall’Avvocata Monica Genovese. Oltre che delle attenuanti generiche, prevalenti sulle aggravanti, i tre imputati hanno fruito anche dello sconto di un terzo della pena derivante dalla scelta del rito abbreviato.
Nel corso del processo Salvatrice Spataro aveva fatto emergere le violenze e gli abusi inferti dal marito, ex militare in carriera, su di lei e sui suoi figli.