ENNA – Non vi è nessuna correlazione fra l’utilizzo dei social network e l’insorgenza di autolesionismo – l’atto di procurare a se stessi ferite, escoriazioni, bruciature, sofferenza – pratica tristemente nota fra gli adolescenti e giovanissimi utenti della rete anche a causa di hashtag come #cutting e #selfharm, utilizzatati su piattaforme come Tumblr e Twitter.
È il risultato di uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori italiani, nato dalla collaborazione fra l’Università Iulm di Milano, l’Università ”Kore” di Enna e Iescum – Istituto Europeo per lo Studio del Comportamento Umano, che verrà presentato domani a Berlino, durante la tredicesima conferenza mondiale dell’Acbs – Association for Contextual Behavioral Science, evento che riunisce psicologi, analisti del comportamento, esperti in scienze del comportamento, provenienti da tutto il mondo.
Due anni di ricerca, oltre 500 gli utenti della rete coinvolti: blogger, youtubers, iscritti a Twitter o Pinterest.
Lo studio – coordinato da Giovambattista Presti, Professore Associato presso l’Università ”Kore” di Enna, e da Paolo Moderato, Ordinario di Psicologia Generale presso l’Università Iulm di Milano, presidente di Iescum – Istituto Europeo per lo Studio del Comportamento umano – ha condotto alla realizzazione di una tesi di laurea triennale, elaborata da Martina Algozino, studentessa presso la ‘Kore’, ed ad un primo ‘poster’, ovvero un cartellone esplicativo che verrà presentato per la prima volta al pubblico della conferenza berlinese.