NICOSIA – Il vescovo di Nicosia, Salvatore Muratore, ha scritto una durissima missiva al prefetto “nella qualità di rappresentante delle istituzioni” per gridare la disperazione e la rabbia di un’intera comunità. Tra i temi affrontati dal prelato il ridimensionamento della Nord-Sud, il tratto Mulinello – Nicosia.
“L’ennesima beffa – scrive il vescovo – Si tolgono ai poveri anche le briciole. Una strada credo pensata 50 anni fa e per alcuni tratti ancora solo nelle promesse disattese. Ho attraversato il tratto della Nord-Sud dallo svincolo autostradale di Caltanissetta a Gela, tratto realizzato da più di 30 anni e mi sono domandato perché il tratto Mulinello-Nicosia non è ancora nemmeno agli inizi. Mancanza di voce in capitolo? Mancanza di protettori? Ai politici interessa forse altro? La politica non dovrebbe servire tutti egualmente, senza lasciare che i poveri diventino sempre più poveri? Come mai tutti gli altri tratti sono stati realizzati e solo il tratto Nicosia-Santo Stefano ancora singhiozza e il tratto Nicosia–Mulinello è depennato?”.
Domande pesanti che pone un uomo di chiesa alle istituzioni probabilmente troppo spesso assenti.
“Siamo indignati! – prosegue la missiva – Questa strada di collegamento era l’unico punto di speranza per dare respiro ad una economia ormai da tempo messa in ginocchio. Il nostro territorio ha una vocazione turistica, ma non può essere incentivata, perché nessuno se la sente di percorrere le nostre strade. Il nostro territorio è fortemente legato alla pastorizia e all’agricoltura, ma nessuno rischia, perché i collegamenti viari, ridotti a pericolosi ricami di piccoli rattoppi e grandi buche, non consentono di collegarsi alla grande distribuzione.
Le piccole imprese senza collegamenti difficilmente trovano sbocchi e possibilità di inserimento nel mercato più ampio”.
“Si vuole andare da Nicosia ad Enna? Quale strada si prende? Quella dell’Altesina? È impraticabile. Quella di Calascibetta? È chiusa al traffico. C’è quella di Leonforte tortuosa e lunga. Per andare ad Enna per lavoro o per necessità si deve mettere in conto più di un’ora di strada. E ancora mi domando: come mai nelle nostre strade provinciali e a volte anche nelle nazionali manca la segnaletica orizzontale? Perché non sempre sono curate le cunette e le piccole riparazioni si alternano a gradoni e buche? Noi che siamo soggetti alla nebbia e alla neve, rischiamo di grosso! Chi percorre le nostre strade rischia l’incolumità personale ogni giorno”.
Inoltre il vescovo Muratore denuncia “una serpeggiante rassegnazione, una forma di fatalistica assuefazione, una notevole mancanza di speranza: tanto nessuno ci ascolta! E così chi può fuggire, fugge; i giovani che hanno talento sono disseminati altrove; restano genitori senza figli e qui la vita si appiattisce sempre di più”.
La lettera si conclude con un incoraggiamento: “Anche nei momenti oscuri bisogna credere ad un futuro migliore. Bisogna riconoscere che ogni tempo tormentato mette in campo sfide ancora nuove che possono aprire varchi alla speranza. A questo noi ci crediamo. Noi non finiremo di sperare, non ci arrenderemo alla piatta rassegnazione, vogliamo anche noi rimboccarci le maniche, ma dateci gli strumenti per potere guardare oltre al grigiore di questi tempi. Vi prego, in nome di Dio, non rubateci la speranza!”.
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