Enna, studenti siciliani “privilegiati”? Test on-line per accedere a nuovo corso Medicina

Enna, studenti siciliani “privilegiati”? Test on-line per accedere a nuovo corso Medicina

ENNA – Pochi giorni fa la conferma di un’idea che serpeggiava da tempo fra le aule dell’Università Kore di Enna: è ufficiale, infatti, l’apertura presso l’ateneo ennese, dei corsi di studio di “Medicina e Farmacia” e “Professioni infermieristiche” in collaborazione con la fondazione “Proserpina“ e l’Università “Dunarea de Jos” di Galati in Romania e per accedere basterà sottoporsi ad un test on-line.

Si tratta di una notizia che  ha creato un forte tam tam mediatico di botta e risposta tra chi saluta positivamente tale novità e chi, invece, non è affatto d’accordo.

Il difficile accesso alla facoltà di medicina, ha da sempre creato scontri fra chi ritiene che lo sbarramento iniziale sia necessario per la formazione completa di un buon medico e chi invece ritiene che si tratti solo di un modo per creare favoritismi e caste che si perpetrano negli anni.

L’escamotage per cercare di ovviare alla problematica del numero chiuso per i tanti giovani con la passione per la medicina negli ultimi anni è stato sempre lo stesso: andare a studiare in uno dei paesi appartenenti all’Unione Europea dove i test iniziali non esistono (Romania, Spagna) e poi rientrare in terra natia freschi di laurea e carichi di buone speranze.

Se prima però per aggirare l’ostacolo bisognava quantomeno viaggiare, oggi Vladimiro Crisafulli presidente della fondazione Proserpina, il rettore dell’Università “Dunarea de Jos” Iulian Gabriel Birsan e il neo assessore alla sanità siciliana Baldo Gucciardi fanno sapere che due dei corsi tra i più ambiti degli atenei italiani verranno aperti proprio in Sicilia.

Per queste ragioni i giovani rappresentanti degli studenti Tommaso Piticchio (Senatore accademico dell’Università degli studi di Catania) Ermanno Vitale (Consigliere Scuola “Facoltà di Medicina” e Consigliere Cdl in Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Catania), Vincenzo Piazza (Consigliere Scuola “Facoltà di Medicina” dell’Università degli studi di Catania), Giuliana Pennisi (Consigliere Cdl in Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Catania) e Marco Nicotra (Consigliere Cdl in Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Catania), hanno scritto una lettera aperta indirizzandola al presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e al presidente del Consiglio dei ministri Matteo Renzi e al MIUR, per manifestare il loro punto di vista:

“Alla luce delle ultime indiscrezioni in merito all’apertura di una succursale della facoltà di medicina e chirurgia Romena ad Enna;
alla luce del fatto che stiamo assistendo ad un massivo rientro di medici di nazionalità italiana, laureati in facoltà estere che non hanno lo sbarramento del test d’accesso.

Noi studenti di medicina e chirurgia italiani che abbiamo dovuto superare un test avendolo provato magari per più e più volte esprimiamo profonda preoccupazione per il nostro futuro professionale. Qual è il senso del numero chiuso per l’accesso al corso di laurea in medicina e chirurgia in Italia se non esiste un numero programmato di colleghi laureati che dall’estero possono entrare nel mercato del lavoro italiano?

Chiediamo quindi che vengano prese delle misure che tutelino la professione medica, la quale  inevitabilmente subirà un danno da questo fenomeno, sia dal punto di vista dell’impiego lavorativo che dal punto di vista qualitativo con danno nei confronti dell’utente finale: il paziente.
Chiediamo ad esempio che vi sia un numero programmato di studenti laureati all’estero che possano iscriversi agli ordini dei medici italiani, al fine di evitare che la contrazione dell’offerta formativa subita sin da quest’anno da tutti i corsi di laurea in medicina e chirurgia d’Italia possa essere vana, priva, cioè, di un concreto risultato utile, e che in particolare possa andare a discapito di coloro che non hanno le possibilità economiche necessarie per studiare all’estero o in università private straniere con sede in Italia, al fine di eludere, così, il test d’ingresso”.

In attesa di scoprire quali saranno le evoluzioni della faccenda, ciò che colpisce è chetra qualche settimana migliaia di studenti saranno in fila per i test d’ingresso alla facoltà di Medicina e Chirurgia mentre ad Enna basterebbe una semplice compilazione on-line per intraprendere il corso di studi.