“Sogna ragazzo”: al festival nazionale della legalità Talè Talè Talìa “Liberi come attori” conquista il premio alla critica

“Sogna ragazzo”: al festival nazionale della legalità Talè Talè Talìa “Liberi come attori” conquista il premio alla critica

ENNA – “Il premio della critica Antonio Maddeo va alla compagnia teatrale Liberi come attori per il significato che questo gruppo teatrale è riuscito a dare alle parole coerenza, amicizia, impegno in una visione didattica e sociale della Costituzione Italiana”.

Queste sono state le parole di Carlo Greca, presidente di giuria della seconda edizione del Festival nazionale della legalità teatro scuola Talè Talè Talìa.

 

Tanta l’emozione dei ragazzi che hanno portato in scena il loro spettacolo, “Sogna ragazzo”, un viaggio attraverso alcuni articoli della Costituzione per ricordarne la nascita ed il significato in una società che sembra averne dimenticato il valore. Il titolo è un grido di protesta delle nuove generazioni verso uno Stato che ha dimenticato i sacrifici che i cittadini hanno sostenuto per raggiungere le libertà garantite dalla Costituzione, ma è anche un grido di speranza di quegli stessi giovani che ancora devono combattere per far sì che quei principi non vengano cancellati.

Lo spettacolo, di Samuele Carcagnolo, con l’assistenza alla regia di Giuseppe Celano e replicato circa venti volte, ha colpito non solo il cuore dei giudici e degli organizzatori del festival, ma anche quelli del regista concorrente Pierluigi Bevilacqua: “Volevo ringraziare quei ragazzi di Catania che sono venuti da soli con le loro forze a fare lo spettacolo perchè nessuno li accompagnava, a 42 anni mi ero dimenticato quanto si può essere forti, vuol dire che ci tenevano molto”.

“Lo spirito di squadra e la voglia di urlare ha permesso tutto ciò! Un ringraziamento speciale va a tutti i ragazzi che hanno messo il massimo delle loro capacità”, dice Giovanni Di Mauro, ex responsabile della compagnia, direttamente dal palco del teatro Garibaldi di Enna, che aggiunge: “Un grazie speciale va a Paolo Patrinicola, direttore di questo festival d’eccellenza curato da persone umili e semplici, che ha insistito e ci ha invitato a partecipare venendoci incontro come nessun altro direttore di un concorso avrebbe fatto”.

Questa replica ha avuto le coreografie di Beatrice Blancato, la cura di tutta la parte tecnica e fonica di Giuseppe Barbagallo, Valerio Maiure, Diego Mosquera e Mirko Spampinato, con in scena Salvo Bruno, Samuele Carcagnolo, Monalisa Surcica, Salvo Catanzaro, Giuseppe Celano, Assuen Colletta, Giovanni Di Mauro, Graziano Di Stefano, Giulia Loreto, Alessandro Della Marca, Letizia Messina e Cristian Sambataro.

La compagnia ha scelto di dedicare questo spettacolo a Silvio Chiarenza, il ragazzo del gruppo teatrale che pochi mesi fa ha perso la vita, decidendo di proiettare la sua battuta e di non sostituirla.

Liberi come attori, fondata da Giuseppe Celano e Antonino Giuffrida il 20 aprile 2015 ed oggi gestita da Monalisa Surcica è stata capace di non demordere ma credere nella potenza dei propri sogni.

 

La sua struttura, senza docenti e di autogestione permette di lavorare fuori dagli schemi dando la possibilità di mettere in gioco se stessi, scoprendo capacità che magari non si pensava nemmeno di avere, imparando a stare in gruppo, a collaborare ed esser parte di una squadra.

Con ansia aspettano di mettere in scena il prossimo spettacolo, un’altra lotta, per un futuro dove la nostra meravigliosa Sicilia, terra da sempre calpestata e martoriata dalla corruzione, sia finalmente libera dalla mafia e dalla violenza tramite l’illustrazione della figura di un “rivoluzionario siciliano”, Peppino Impastato.

Questa la conclusione finale dello spettacolo: “Questa è la mia nazione, per lei e per la sua libertà mi batterò e non permetterò a nessuno di dire che quelli come me, quelli che ci credono, perderanno sempre, perché noi, invece abbiamo già vinto e vinciamo ogni volta che riusciamo a sognare e a credere che i sogni si possano realizzare, perché la storia è come un foglio su cui ciascuno di noi, di voi, può scrivere la propria poesia aggiungendo ogni giorno un verso nuovo. Allora sogna ragazzo sogna, ti ho lasciato un foglio sulla scrivania, manca solo un verso a quella poesia… puoi finirla tu!”.