Museo Alessi chiuso: l’emblema delle disgrazie siciliane

Museo Alessi chiuso: l’emblema delle disgrazie siciliane

ENNA – In questa Sicilia che, nelle parole dei politici, “dovrebbe vivere di cultura e turismo” si apre l’ennesima ferita sanguinolenta e dolorosa. Una ferita che si aggiunge a un corpo, quello dell’isola, funestato da numerose piaghe insanabili. La chiusura del Museo Alessi di Enna, che si protrae dal gennaio del 2006, rappresenta il paradigma delle nostre potenzialità inespresse.

Si tratta di uno dei musei con le più importanti collezioni artistiche post-classiche della Sicilia centrale, tra cui il Tesoro del Duomo, una ricchissima collezione di pezzi d’oreficeria siciliana dal XIII secolo all’Ottocento, tra cui collane, pendenti, braccialetti, gioielli, un ostensorio magnificamente traforato come una cattedrale gotica, e molti altri oggetti preziosi tempestati di diamanti, rubini e zaffiri.

Il “pezzo forte” del Tesoro è la Corona di Maria SS. della Visitazione, Patrona della Città di Enna, che rappresenta il maggiore gioiello siciliano in stile barocco: meravigliosi intarsi nell’oro bianco, tempestato di gemme e pietre preziose, con 6 medaglioni raffiguranti scene sacre. Per non parlare delle sezioni ricchissime di archeologia, numismatica e della pinacoteca.

Il refrain è sempre lo stesso: mancano i fondi. La cooperativa che lo gestiva per conto della Fabbriceria del Duomo, che ne è proprietaria, non riesce a farcela da sola.
Tanti sono stati i rumors su possibili interessamenti di privati ma nulla di concreto. Recentemente si è levata la voce dell’associazione EnnaNostra tramite una lettera inviata al prefetto, Fernando Guida, al vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, al sindaco, Paolo Garofalo, al soprintendente ai Beni Culturali, e a monsignor Francesco Petralia, gestore del museo, con l’invito ad intervenire per salvaguardare una delle tante perle di cultura della nostra terra.