Granata (Green Italia): “No alla svendita del nostro patrimonio e ai prestiti”

ENNA – La scelta di lasciar partire tesori come gli argenti ellenistici del museo di Aidone alla volta del Metropolitan Museum di New York, le dee di Morgantina in direzione Milano per l’Expo congiuntamente agli Acroliti in marmo binaco di Demtra e Persefone ha scatenato diverse reazioni contrarie.

Tra queste, oltre a quella di Fabio Granata – coordinatore nazionale di Green Italia -, anche quella dell’archeologo statunitense Malcom Bell che ha parlato di opere “inamovibili” affermando che la loro assenza danneggerà pesantemente il museo.

Gli Acroliti – statue di grande suggestione – sono stati restituiti all’Italia nel 2009 dal Bayly Art Museum della Virginia University così come la dea di Morgantina è tornata “a casa” dopo 22 anni dal Getty Museum.

Per Granata – ex assessore ai Beni culturali – “il patrimonio culturale non va prestato fuori dalla sua contestualizzazione” e si oppone fermamente all’azione messa in campo dalla Regione.

– Quali sono i punti che contesta di questa operazione?

“Siamo in una fase di desertificazione culturale. Manca qualsiasi atto di valorizzazione dell’enorme patrimonio culturale siciliano e  ci troviamo nel contesto di una formidabile “svendita” di beni comuni, dai boschi al mare e al paesaggio. In tutto ciò questo governo di dilettanti allo sbaraglio non trova di meglio da fare che prestare tasselli fondamentali del nostro patrimonio, continuando a sostenere una idea bislacca di valorizzazione turistica che, fuori dalla contestualizzazione e dalla forza evocativa di un viaggio in Sicilia, ha la stessa valenza di una buona brochure ma sottopone il patrimonio a rischi enormi e depaupera i nostri piccoli e grandi musei da opere inestimabili”.

– Quindi il prestito non porterà un riscontro in Sicilia?

“I prestiti spesso arricchiscono i privati e se non vi è uno scambio alla pari di opere non hanno alcuna valenza. Il fatto che il nostro patrimonio “prestato” porti visitatori in Sicilia è una tesi peregrina e provinciale”.

– Green Italia ha chiesto la revoca  e di far rimanere le opere in Sicilia…

“Sì, troviamo il prestito una decisione folle. In più abbiamo sollecitato un’applicazione rigorosa delle normative esistenti che impediscono il prestito di opere quando costituiscono parte fondamentale del valore espositivo della istituzione museale interessata. Paradossale e vergognoso poi il prestito agli Stati Uniti i cui Musei hanno spesso svolto ruolo di oggettiva “ricettazione” di tasselli inestimabili del nostro patrimonio culturale, a iniziare dalla Venere di Morgantina. La cultura siciliana merita una vera rivoluzione e non questa ennesima dimostrazione di dilettantismo e di sudditanza”.