ENNA – Prima notte a casa per Filippo Calcagno, il tecnico 65enne della Bonatti, liberato nei giorni scorsi in Libia dopo una prigionia durata quasi otto mesi.
L’uomo è arrivato nella tarda serata di ieri a Piazza Armerina, in provincia di Enna, dove è stato accolto da un lungo applauso, circondato dai suoi familiari e dai suoi amici. Ma non sono mancati neanche i palloncini colorati e un lenzuolo con la scritta ”Bentornato a casa’‘.
Un ”Bentornato Filippo. Piazza Armerina è felice di riabbracciarti” si legge anche sui manifesti, con il tricolore e lo stemma della città, che l’amministrazione comunale questa mattina sta facendo affiggere sui muri della città per festeggiare il suo ritorno.
È apparso molto provato e non ha voluto dire molto, ma ha ricordato, tra le lacrime i suoi colleghi che non ce l’hanno fatta, uccisi pochi giorni fa in Libia. “È stato un dolore atroce”, ha detto con un filo di voce.
Solo due giorni fa, lo ricordiamo, era arrivato il messaggio alla famiglia in cui Filippo Calcagno affermava “State tranquilli torno presto”.
Un’angoscia durata otto lunghi mesi. I due dipendenti della Bonatti, Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, che sono tornati vivi a casa, sono stati sequestrati a luglio insieme con altri due colleghi, Salvatore Failla e Fausto Piano, sempre dipendenti dell’azienda Bonatti. Ma questi ultimi non ce l’hanno fatta e sono stati uccisi durante uno scontro a fuoco fra fazioni rivali.
Le famiglie dei due superstiti hanno parlato di un “nuovo giorno” e finalmente ieri, dopo diversi mesi di agonia, sono riusciti ad abbracciare i propri cari.